Nello scorso week-end l’insegna britannica John Lewis ha annunciato che non utilizzerà più le diciture di genere sulle etichette dei capi di abbigliamento per bambini né una rigida suddivisione dei giochi per bambine e bambini nel suo reparto giocattoli.
Una mossa che è stata apprezzata da molti consumatori e avversata – soprattutto sui social – da tanti altri.
Le etichette di abbigliamento saranno semplicemente ‘Boy&Girls’ o ‘Girls&Boys’, e nei negozi non ci saranno più sezioni separate per maschi e femmine under 14 anni.
“Ci teniamo a dare il nostro contributo all’abbattimento degli stereotipi”, ha dichiarato Caroline Bettis, Head of Childrenswear di John Lewis aggiungendo che il criterio d’acquisto “non deve essere legato al genere, ma a ciò che piace”.
Quanto ai giocattoli, nella sezione ‘Inspiration & Advice’, il retailer invita a “guardare oltre i doni tradizionali” e spiega che “dare ai bambini una gamma di giochi differenti può aiutarli a sviluppare un più ampio spettro di capacità”.
Da notare che la recente scelta del brand di calzature Clarks di battezzare la linea per ragazze ‘Dolly Babe’ e quella per ragazzi ‘Leader’ non ha scatenato altrettante reazioni sui social, ma solo la censura dell’Advertising Standards Authority.