Con la chiusura dei negozi e la cancellazione degli eventi fisici, il retailer di sport style Aw Lab ha dovuto ridisegnare velocemente strumenti e canali di comunicazione. L’Head of Marketing Domenico Romano ha raccontato a BrandNews come si sta muovendo l’azienda alla vigilia del grande evento in live streaming Aw Lab Is Me Music Edition in programma sabato
Sarà in diretta su tutti i canali digitali e social di Aw Lab la ‘stream battle’ con 50 aspiranti artisti che hanno superato la prima selezione del contest Aw Lab Is Me Music Edition.
Il format ideato dal retailer di sport style per i mercati di Italia e Spagna ha dovuto per forza di cose trasferirsi online, a causa delle misure di contenimento del covid-19, e dà appuntamento sabato 28 marzo dalle 16 alle 18 sui canali YouTube, Instagram e Facebook: ognuno al sicuro a casa propria, si potranno vedere e ascoltare in live streaming le performance degli artisti insieme ai giudici e agli special guest Dani Faiv, che presenterà nell’occasione il suo nuovo singolo, Low Kidd, Clementino, Nayt ed Ensi, quest’ultimo nella veste di presentatore.
I vincitori di questa fase passeranno alla finale estiva e potranno aggiudicarsi, come premio finale, un singolo prodotto da Low Kidd e distribuito da Sony Music.
Alla vigilia dell’evento abbiamo parlato con Domenico Romano, Head of Marketing di Aw Lab, che ha raccontato a BrandNews come l’azienda abbia ridisegnato le attività di marketing e comunicazione per reagire all’emergenza sanitaria.
Come avete modificato le operazioni di marketing alla luce della chiusura generale dei punti vendita?
«Contenuto e mezzo di comunicazione, bisogna tenere bene in mente questi due aspetti del marketing prima di rispondere. La strategia di contenuto non è mutata. Abbiamo sempre come missione quella di diventare il più grande amplificatore della voce delle nuove generazioni e per farlo utilizziamo i nostri format (tra cui il contest Aw Lab Is Me). D’altro canto, i mezzi di comunicazione sono cambiati radicalmente, spostando il focus dallo store fisico all’e-commerce, dagli eventi fisici agli eventi online, dai modelli in carne ed ossa agli avatar. Tutta la community di Aw Lab si sta mobilitando per lanciare i nostri messaggi, compreso il nostro personale di vendita, impegnato nella campagna ‘Stay home with style’, on air sui nostri canali social».
In quanto tempo siete riusciti a mettere in opera il ‘piano B’?
«Immediatamente! La nostra struttura è snella e la direzione generale aperta e pronta ai cambiamenti. Oggi stiamo coinvolgendo tutti i nostri brand partner, fornitori e consulenti, che come al solito dimostrano reattività e condivisione di intenti».
Come e con quali strumenti state conducendo le attività di pubblicità ed engagement digitali?
«Abbiamo intensificato la media pressure sui social network e stiamo utilizzando sempre di più anche TikTok per la produzione di contenuti. Gli eventi sono progettati per essere fruiti in streaming, le produzioni create senza assembramenti di persone ed il media plan orientato al drive to e-commerce».
Come si svolgerà la tappa digitale del contest Aw Lab Is Me? Che riscontro state notando in queste settimane di lockdown ma anche di crescita del tempo passato online?
«I nostri giudici saranno in diretta dalle loro case, abbiamo una regia, un midware, che gestisce le fonti di dati ed i profili social dei partecipanti prima di andare in onda sui nostri canali. Mostreremo i video di 50 aspiranti artisti e commenteremo assieme ai nostri giudici le loro produzioni.
Il lockdown al momento ha visto già due fasi. La prima, che definirei emozionale, dove tutti gli utenti si sono stretti intorno ad un “abbraccio” e ad un unico messaggio, “stay home”. Una seconda di intrattenimento, dove artisti e aziende si sono prodigate per la creazione di contenuti capaci di intrattenere ed inviare messaggi a scopo sociale e di arricchimento a tutto il nostro paese.
Da oggi si apre una terza fase, quella “costruttiva” in cui si utilizza il lockdown per arricchirsi, studiare e avere nuove possibilità. Aw Lab Is Me è apripista di questa terza fase, inviando un messaggio di speranza, futuro e opportunità, anche in una fase difficile come questa. In ogni caso ognuna di queste fasi ha portato un aumento della presenza on line sia in termini di fruizione che di creazione di contenuti».
Come questo momento – drammatico ma anche laboratorio per nuovi modi di vivere, interagire, pensare i consumi – avrà impatto sulle vostre strategie future?
«Gli obiettivi e gli investimenti nel breve periodo lasceranno uno spazio sempre più consistente ai veri cambiamenti strutturali, culturali e di analisi. L’interconnessione distributiva di servizi e prodotti tra spazio fisico e virtuale sarà sempre più assidua e consistente ed i progetti, fino a ieri in fase test, su nuovi canali di distribuzione, nuovi sistemi di soddisfazione e prossimità al cliente, di interazione con i consumatori, verranno implementati su larga scala, anche perché la ripresa sarà graduale. Come ogni periodo di crisi, si creeranno spazi e nuove opportunità. I manager vengono pagati per superare crisi potenziali, adesso chi dimostrerà di saperle affrontare davvero resterà al proprio posto o migliorerà la propria posizione. E’ un’opportunità di cambiamento e personalmente sono davvero curioso di conoscere il mondo post covid19».
Quali insight avete ricevuto dai vostri partner media e advertising?
«Nel breve, reazione sui canali digitali sfruttando la distribuzione online. Sul medio periodo, attendere la ripresa per partire con media plan più interconnessi tra spazio fisico e virtuale».