Tre mesi: tanto durerà la campagna che il governo britannico ha deciso di lanciare per incoraggiare le persone a restare a casa e che, di fatto, è un consistente aiuto di Stato a centinaia di quotidiani
Le testate nelle ultime settimane hanno perso consistenti fette di ricavi, dalla pubblicità ma anche dalle vendite delle copie cartacee, che per molti mette a rischio la continuità e per altri – come il Guardian – ha significato la cassa integrazione per centinaia di giornalisti.
La campagna ‘All in, all together’ ha preso il via venerdì sui quotidiani e in settimana sarà pianificata anche sui periodici.
Il visual, che occupa la prima pagina, è dominato dall’icona creata apposta per l’emergenza sanitaria mentre il testo invita a restare a casa “per il servizio sanitario nazionale, la famiglia, i vicini, la nazione, il mondo e te stesso”, mentre sull’ultima pagina campeggia un arcobaleno, simbolo del supporto a chi sta lavorando durante la pandemia con l’invito a esporre alla finestra la doppia pagina.
OmniGOV, la unit dedicata di Manning Gottlieb OMD che gestisce il budget annuale da 150 milioni di sterline stanziato dal governo, ha coordinato la campagna.
Secondo quanto riporta Campaign, riprendendo una notizia di ITV News, l’editoria britannica avrebbe chiesto per la campagna 45 milioni di sterline, ma “non è chiaro se il governo abbia pagato questa cifra”.
Nelle scorse settimane Newswork, l’associazione che raccoglie gli editori britannici, aveva stimato perdite per 50 milioni di sterline di ricavi pubblicitari considerando solo le edizioni online a causa del blocco che impedisce all’adv di apparire vicino a contenuti relativi al coronavirus, creato per impedire la diffusione di disinformazione e fake news.