Ha un che di macabro la campagna ‘Call Glenn’, lanciata in Belgio dall’associazione Child Focus e dalla sede locale di Wunderman Thompson, utile per generare il disagio necessario per affrontare un tema doloroso e sempre attuale come il sexting e la diffusione online di immagini di nudo di minorenni.
Quel Glenn che la campagna invita a chiamare infatti è morto sei anni fa, a 15 anni. Si è suicidato dopo che le sue foto di nudo che aveva condiviso confidenzialmente erano finite online.
Dato che sexting ed exposing continuano – nel 2022 Child Focus ha aperto 151 casi di immagini diffuse online e sui social senza consenso, le cui vittime continuano ad essere umiliate e derise – durante la Giornata europea per la protezione dei bambini, il 18 novembre, è stato riattivato il vero numero di Glenn (+32) 0492 79 58 30, quello usato realmente dai suoi amici e famigliari, al fine di proteggere nuove potenziali vittime.
Oltre a sensibilizzare i giovani sui rischi che corrono a diffondere le proprie foto, la voce di Glenn – campionata sulla base della voce originale del ragazzo recuperata dalla voicemail – invita a firmare una petizione che verrà sottoposta al governo per chiedere una legge per punire adeguatamente questi reati. Il messaggio dice che Glenn è assente, e sappiamo bene per quale tragico motivo, e invita a lasciare il proprio nome e cognome per firmare la petizione via voce.
L’iniziativa è stata lanciata da una campagna media e con l’aiuto di una serie di influencer locali – che hanno avuto esperienze di deepfake diffusi online, immagini di nudo false create con l’AI – insieme alla madre stessa del ragazzo, protagonista di un video sul sito dedicato.
Nelle prime 24 ore dal lancio, la campagna ha ottenuto 25mila firme e dopo una settimana le chiamate a Glenn sono state 37mila. La petizione verrà a breve presentata al parlamento per chiedere che i minori vengano protetti online in modo migliore. Dopo la fine della campagna il numero di Glenn verrà reindirizzato verso quello di Child Focus, presidio permanente per chi subisce questo tipo di abusi.
«Il telefono di Glenn per lui è stato un’arma mortale. Per questo motivo abbiamo voluto utilizzarlo perché diventi un’arma contro la distribuzione online di foto di nudo» commenta Kasper Janssens, Executive Creative Director at Wunderman Thompson.
CREDITS
•Client: Child Focus
•Client contact: Stephan Smets, Stéphanie Leyn, Selyna Ayuso Ferrandiz
•Agency: Wunderman Thompson Benelux
•Chief Creative Officer: Klaartje Galle
•Executive Creative Directors: Kasper Janssens, Arjen Tarras
•Creatives: Tomas Van Loon, Patrick Vermeylen
•Strategy: Jef Pelkmans, Gaëlle Maes, Alexander Kolenberg
•Account team: Pieter Van Schil, Mieke Moortgat, Molly Waeytens
•Design Director: Jeffrey Uten
•Designers: Davy Dooms, Jorg Meyer, Sofie Luyckx
•Copywriters: Joeri Quinet, Tom de Block, Yves Donceel
•Developers: Bram Verdyck, Giele Cools, Sam Serrien, Koen Speelmeijer
•Agency Producers: Ingeborg Van Hoof, Amelie Van Campen, Thomas Anthoni
•Motion Designers: Mikael Naudet, Andreas De Ridder, Karel Van Gucht
•Sound Design: Menno Van Riet
•Voice-overs: Griet De Wolf, Béatrice Marlier, Debbie Philips
•Photography: Greg Smolders
•Production Company: AKA De Mensen
•Directors: Jasper Declercq, Lieven Bulckens
•Executive Producer: Eline Rousseau
•Producer: Rana Cools
•Production Assistant: Astrid Janssen
•DOP: Geert Verstraete, Lieven Bulckens
•Editor: Lieven Bulckens
•Grading: Kene Ilegems, Lieven Bulckens
•Research: Bram Vandendriessche, Thomas Horman
•Location Hunter: Davy Vinckens (I-Dea)