C’è una nuova edizione speciale del romanzo ‘1984’ di George Orwell, peccato che non la si possa leggere. La sua pubblicazione e la relativa campagna mirano a sensibilizzare i cittadini e gli studenti svedesi sui crescenti episodi di censura che stanno accedendo nel mondo, anche nei paesi considerati democratici e sviluppati (primi tra tutti gli Stati Uniti).
A lanciare la campagna è la Biblioteca Dawit Isaak di Malmö, che prende il nome giornalista svedese-eritreo incarcerato senza processo dal 2001 ed è la prima biblioteca al mondo interamente dedicata alla libertà di parola, in collaborazione con Bbdo Nordics.
Tutto è incentrato su quest’edizione speciale, unica perché il libro non si può leggere a causa della doppia rilegatura, che sigilla le pagine da una parte e dall’altra. Tuttavia la sua esistenza non è inutile, in quanto funzionale a provocare reazioni e avviare conversazioni sulla censura e la libertà di leggere quel che si vuole.
Il libro è stato presentato a scrittori influenti come Stephen King e la Premio Nobel Herta Müller e poi circolerà in oltre 1.000 biblioteche e librerie in Svezia, ognuna invitata a usarla per avviare dibattiti sulla libertà di leggere.
“Volevamo creare un simbolo che fosse parte integrante della lotta della biblioteca contro la censura. Abbiamo realizzato il libro per indurre prima ansia e rabbia, e muovere quindi all’azione: parlare apertamente e leggere di più”, spiega Karan Nair, copywriter di Bbdo Nordics.