Le Nazioni Unite hanno presentato alcune raccomandazioni chiave per arginare la disinformazione, l’incitamento all’odio e la sua proliferazione attraverso l’IA
Con i Global Principles for Information Integrity l’ONU chiede a governi, aziende tecnologiche, inserzionisti, media e tutti gli stakeholder interessati a porre un argine a disinformazione e discorsi d’odio, invitando le aziende dell’ad-tech ad adottare modelli di business che non si basino sulla pubblicità programmatica e che non diano priorità all’engagement rispetto ai diritti umani, e misure urgenti e trasparenti per garantire che tutte le applicazioni di IA siano progettate, distribuite e utilizzate in modo sicuro.
L’ONU chiede anche che gli inserzionisti esigano trasparenza sulla catena di fornitura della pubblicità digitale e garanzie di non finanziare inavvertitamente disinformazione e messaggi che incitano all’odio.
Di recente, uno studio realizzato dalle università Stanford e Carnegie Mellon ha rivelato che il 67% dei top brand ha inconsapevolmente finanziato la disinformazione.
“In un momento in cui miliardi di persone sono esposte a false narrazioni, distorsioni e menzogne, questi principi tracciano un percorso chiaro, saldamente radicato nei diritti umani, compresi i diritti alla libertà di espressione e di opinione”, ha dichiarato Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite.
Il lavoro stesso degli operatori umanitari è a rischio, ha aggiunto, a causa di “uno tsunami di falsità” e “assurde teorie del complotto”.