La Commissione Europea ha presentato contestualmente le linee guida per la tutela dei minori online e un prototipo di app per la verifica dell’età minima in regola con il Digital Services Act.
Spesso contrastato dalle piattaforme, il DSA stabilisce 14 anni come età minima per l’accesso ai servizi online, ma non specifica come le piattaforme debbano verificarla.
Anche per questo la Commissione ha dato il via libera a un prototipo di app che sarà testato in Danimarca, Francia, Grecia, Italia e Spagna provando facilmente di avere più di 18 anni. Ogni Stato potrà modificare il prototipo in funzione delle proprie regole.
Le linee guida, invece, sono frutto di una consultazione pubblica lanciata lo scorso anno e definiscono un elenco non esaustivo di misure per proteggere i minori dai rischi online, come adescamento, contenuti dannosi, comportamenti problematici e di dipendenza, cyberbullismo e pratiche commerciali dannose.
Le linee guida si applicheranno a tutte le piattaforme online accessibili ai minori, ad eccezione delle micro e piccole imprese. Tra le principali raccomandazioni, impostare gli account dei minori come privati come modalità predefinita, modificare i sistemi di raccomandazione delle piattaforme per ridurre il rischio che i bambini si imbattano in contenuti dannosi o restino intrappolati in contenuti specifici, dare ai bambini la possibilità di bloccare e silenziare qualsiasi utente, vietare la possibilità di scaricare o acquisire screenshot di contenuti pubblicati da minori e disattivare per impostazione predefinita le funzioni che contribuiscono a un utilizzo eccessivo. Nel 2024 la Commissione ha aperto un’indagine su Meta e TikTok perché non proteggono adeguatamente i minori dai contenuti dannosi.
Al maggio scorso, invece, risale la campagna pubblicitaria di Instagram in Italia in cui la piattaforma “chiede una normativa europea che preveda la verifica dell’età” negli App Store