Con l’accordo di tutti i paesi sull’orientamento generale, il Consiglio d’Europa ha avuto il via libera per la direttiva che mira a contrastare il greenwashing e ad aiutare i consumatori a prendere decisioni informate quando acquistano un prodotto o un servizio.
L’accordo costituirà la base per i negoziati con il Parlamento europeo sulla forma finale della direttiva, negoziati che dovrebbero iniziare nel nuovo ciclo legislativo.
Secondo uno studio del 2020, più della metà delle indicazioni di sostenibilità offre informazioni vaghe, fuorvianti o infondate. La direttiva stabilisce i requisiti minimi per la fondatezza, la comunicazione e la verifica di dichiarazioni ambientali esplicite nella pubblicità o sulle etichette che le aziende utilizzano per commercializzare la loro eco-compatibilità.
L’orientamento generale distingue tra dichiarazioni esplicite ed etichette, indicando obblighi diversi per ciascuna di esse, e richiede una verifica ex ante.
Il Consiglio ha anche previsto misure a sostegno delle PMI, che avranno 14 mesi in più rispetto alle grandi imprese per conformarsi alle regole.
In un recente sondaggio Eurobarometro, il 90% degli europei si è detto d’accordo sulla necessità di regole più severe per il calcolo dell’impatto ambientale e delle relative rivendicazioni.