Sulla necessità di misurazioni dell’audience standardizzate e condivise del settore, fondamentali per un corretto ed equilibrato sviluppo del mercato, è intervenuta anche IAB Italia a seguito dell’affossamento di ‘Audicomm’.
“Alla luce del dibattito in corso a livello mondiale e nazionale – anche in forza delle imminenti discontinuità tecnologiche (eliminazione dei cookie di terze parti) – come associazione riteniamo sia fondamentale creare sistemi di misurazione basati sulla massima convergenza e confrontabilità dei mezzi e sulla più ampia rappresentatività di tutti gli operatori della filiera” ha dichiarato Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia.
Da queste – e di conseguenza dalla maggiore trasparenza e fiducia che ne deriverebbero – dipende la crescita degli investimenti pubblicitari, il cui ritorno sarebbero dunque confrontabile sui diversi mezzi, misurato da metriche oggettive e non autoreferenziali, come quelle degli operatori dominanti (leggi GAFA).
“È evidente a tutti che sarà proprio il digitale a consentire l’integrazione della misurazione dei diversi mezzi e a garantire una rappresentazione più efficace degli impatti cross-piattaforma e cross-device della pubblicità. Per questo l’introduzione di metriche standardizzate è non solo necessaria, ma fondamentale: continuiamo a parlare di viewability e brand safety ma alla fine le aziende sono propense a investire soprattutto negli OTT che non offrono una garanzia oggettiva sull’efficacia dei propri mezzi, eppure rappresentano in Italia il 78% del mercato internet media”.
L’associazione dell’adv digitale, che conta 200 soci tra agenzie, aziende investitrici, editori e AD tech, si è messa a disposizione delle altre Associazioni del settore e Autorità per concorrere a definire la migliore soluzione per il mercato italiano.