
Chiara Alvisi è la nuova presidente dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria.
Succede a Mario Barbuto, che ha ricoperto l’incarico dal 2016 a oggi.
Come tesoriere è stato invece confermato Franco Meroni.
La neo presidente Chiara Alvisi dal 2013 è professoressa ordinaria nel Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, titolare degli insegnamenti di Diritto della comunicazione commerciale, di Diritto delle piattaforme digitali, dopo essere stata titolare degli insegnamenti di Diritto privato, International contracts in global markets, Legislazione del turismo, e Diritto dei Mercati Finanziari.
È avvocata cassazionista, autrice di numerose pubblicazioni ed articoli scientifici, dal 2017 fino ad oggi è stata membro del Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria, relatrice di alcune significative pronunce dell’Organo giudicante autodisciplinare. Già membro dell’Arbitro Bancario e Finanziario; componente laico del Consiglio giudiziario presso la Corte d’Appello di Bologna; Presidente di A.d.D.U. – Associazione delle Docenti Universitarie dell’Università di Bologna.
Nel suo discorso di insediamento, subito dopo la sua nomina da parte del consiglio direttivo, ha dichiarato: «L’autodisciplina della comunicazione commerciale, che lo IAP promuove da quasi sessant’anni, ha dato un contributo fondamentale all’edificazione di un ordine giuridico del mercato che vede nella tutela della persona e del cittadino un suo valore costitutivo. Si tratta inoltre di un bell’esempio di sussidiarietà della società civile, in particolare delle imprese che investono in pubblicità, dei mezzi e dei professionisti della pubblicità, i quali autodisciplinandosi hanno anticipato l’intervento dello Stato nel perseguimento del medesimo interesse generale di cui oggi anche l’ordinamento, integrato dalle fonti europee, ha assunto la tutela mantenendo aperto con l’istituzione autodisciplinare un dialogo che ha già dato frutti fecondi e che auspico possa essere consolidato anche attraverso forme di co-regulation, come accade già in altri paesi dell’Unione europea. Il mandato conferitomi mi impegna a dare un contributo diretto all’ulteriore sviluppo dell’Autodisciplina, compito che intendo assolvere all’insegna di una presidenza garante della terzietà degli organismi giudicanti e “super partes” rispetto alle varie componenti dell’Istituto».