Parte con il piano strategico “Renaulution” – da leggersi Renolution – il percorso del Gruppo Renault per tornare a crescere dopo un 2020 che ha fatto crollare le vendite di automobili.
Con il proposito di riorientare la strategia dalla corsa ai volumi alla creazione di valore, la casa automobilistica conta di concentrarsi fino al 2023 sulla ripresa del margine e sulla generazione di liquidità (la fase Risurrezione); cui seguiranno il “Rinnovamento” fino al 2025 con l’arricchimento delle gamme e il recupero della redditività e successivamente la “Rivoluzione” che farà evolvere il modello economico del Gruppo verso la tecnologia, l’energia e la mobilità.
«Più che di una ripresa, si tratta di una profonda trasformazione del nostro business model. (…) Tutto ciò alimenterà la forza delle nostre marche, ognuna con i suoi territori ben definiti e differenziati, responsabile della propria redditività e della soddisfazione dei propri clienti. Passeremo dall’essere un’azienda automotive che fa uso della tecnologia ad un’azienda tecnologica che fa uso delle auto, per cui almeno il 20% dei redditi proverranno dai servizi relativi ai dati e dal trading dell’energia entro il 2030» ha spiegato Luca de Meo, Ceo del Gruppo Renault.
A livello di brand, il piano prevede il redesign dell’architettura delle marche del gruppo, gestite da quattro business unit, e il rafforzamento della loro identità e posizionamento, evitando sovrapposizioni e migliorando i prezzi e il mix prodotto.
Renault sarà “La nouvelle Vague” e incarnerà la modernità e l’innovazione nell’industria automotive, anche nei servizi relativi ai settori energia, tecnologia e mobilità. I modelli si concentreranno maggiormente nel segmento C per consolidare la posizione in Europa – metà dei lanci effettuati qui saranno veicoli elettrici, che contribuiscono di più alla redditività – e cogliendo le opportunità in segmenti e canali redditizi in mercati chiave come l’America Latina e la Russia.
Renault sarà anche all’avanguardia della tecnologia, spaziando da big data alla cybersecurity, attraverso la struttura “Software Republic”, di cui fanno parte aziende come Orange, Atos, Dassault Systèmes e ST Microelectronics e che accoglierà 1.000 ingegneri e data scientist. Qui, spiega de Meo, verranno sviluppati e testati software e altre innovazioni, si faranno esperimenti su veicoli autonomi e connessi in un ambiente controllato in tempo reale, come in un “laboratorio a cielo aperto”, creando opportunità non solo per il settore auto ma anche per la difesa, le infrastrutture, l’aerospazio, le telecomunicazioni, l’elettronica, la mobilità e i dati.
Il posizionamento di Dacia-Lada viene sintetizzato con le parole “Tutto. Semplicemente”: Dacia resta quella di sempre con una ventata di freschezza in più, Lada conferma robustezza e solidità, e continueranno a proporre prodotti accessibili, basati su tecnologie già collaudate e destinate ai clienti che vanno alla ricerca dell’acquisto intelligente, orientandosi sul segmento C.
Il brand Alpine riunirà le auto Alpine, Renault Sport Cars e Renault Sport Racing in una nuova entità che si dedicherà allo sviluppo di auto sportive esclusive ed innovative. Sarà una marca 100% elettrica e rinnoverà l’impegno nel campionato di Formula 1. Verrà anche sviluppata un’auto sportiva elettrica di nuova generazione con Lotus.
Infine Mobilize è una nuova divisione pensata per andare “oltre l’automobile” e sviluppare i vantaggi derivati dai servizi su dati, mobilità ed energia per gli utenti dei veicoli e di generare più del 20% dei profitti del Gruppo entro il 2030.