Il 5 febbraio, in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, sono stati diffusi i dati del rapporto ‘Il caso Italia’ di Waste Watcher International, per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market e dell’Università di Bologna.
Il rapporto, su monitoraggio Ipsos, mostra che nel nostro paese si è fermato il trend positivo, che si era affermato soprattutto durante il primo anno di pandemia, ed è tornato a crescere lo spreco alimentare.
Negli ultimi 12 mesi sono finiti nei rifiuti circa 7 miliardi di euro con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Si spreca più al Sud (+18% rispetto alla media nazionale), nelle famiglie senza figli (+12%) e tra le persone sole (+50%), nei ceti medio-bassi (+12%) e nei comuni di media grandezza (+8%).
Le app potrebbero aiutare, ma il loro utilizzo non è ancora visto dalla maggioranza dei consumatori come uno strumento utile nella gestione anti-spreco del cibo, segnala Waste Watcher International, e solo dal 3 al 7% degli italiani le utilizza. Così come il packaging, dato che circa il 50% dei consumatori si dice disposto a pagare fino al 5% in più per confezioni in grado di conservare più a lungo un prodotto alimentare. L’Italia comunque rimane il paese più virtuoso del G8 dello spreco.