La farina di Acheta Domesticus, volgarmente farina di grillo, è stata sdoganata dall’Unione Europea come ‘novel food’ e perciò può essere utilizzata per la produzione alimentare. Le immediate polemiche hanno suggerito al portale indipendente di recensioni Time2Play l’opportunità di un sondaggio per sentire le opinioni dei consumatori italiani.
A inizio febbraio ne sono stati intervistati 1.000 – onnivori, vegetariani e vegani – che hanno promosso la farina di grillo con percentuali molto alte.
Il 72,3% degli intervistati ha detto di essere favorevole al suo uso nei prodotti alimentari e il 75,2% non ha niente in contrario a trovarla sugli scaffali dei supermercati e tra loro il 64,2% spiega il suo essere d’accordo perché pensa che l’introduzione della farina di grillo possa portare benefici ambientali.
L’85,5%, tuttavia, pensa che l’uso di farina di grillo possa cambiare l’opinione delle persone sui marchi che la usano per la produzione alimentare.
In gran parte è questione di etichetta: il 70,5% pensa di non essere in grado di riconoscerla nella lista degli ingredienti sulle confezioni, il 90% di chi si dice contrario al suo uso ha ammesso di non conoscere i nomi con cui viene identificata, il 94,5% vorrebbe trovarne chiara indicazione sulle confezioni oltre che nella lista degli ingredienti e il 37.4% cambierebbe abitudini alimentari pur di non trovarla inconsapevolmente.