L’avvocato Gilberto Cavagna di Gualdana, associate partner dello studio di consulenza legale, fiscale e advisory finanziaria Andersen in Italia, ha assistito la storica Gelateria Guido di Porto Recanati nell’iscrizione al registro dei marchi nazionali di interesse storico.
Il registro, istituito con il Decreto Crescita 2019, prevede la possibilità di ottenere l’iscrizione del proprio marchio e di fregiarsi del logo “Marchio storico di interesse nazionale” per “i titolari o licenziatari esclusivi di marchi d’impresa registrati da almeno 50 anni o per i quali sia possibile dimostrare l’uso continuativo da almeno cinquanta anni, utilizzati per la commercializzazione di prodotti o servizi realizzati in un’impresa produttiva nazionale di eccellenza storicamente collegata al territorio nazionale”.
Il marchio Guido va ad aggiungersi a marchi come Olio Carli, La Cimbali, Cirio, Amaro Lucano, Zaini, Sperlari, Antinori e Ferrari, Terme di Saturnia e i loghi di Benetton. “Il vaglio dell’UIBM è stato attento e puntuale e abbiamo interagito con gli esaminatori, producendo documentazione e materiali attestanti l’uso prolungato e continuativo nel tempo con tutte le attenzioni e le difficoltà che comporta il reperimento a distanza di anni dei documenti – ha dichiarato Gilberto Cavagna, specializzato in diritto della proprietà intellettuale”.
Javier Pagano, titolare della società che gestisce la gelateria in piazza Fratelli Brancondi a Porto Recanati, aggiunge “Si tratta di un provvedimento che riconosce il ruolo storico della gelateria per la città e non solo”.
L’iscrizione nel registro può essere richiesta, sia dal titolare che dal licenziatario esclusivo, presentando una domanda all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UBIM) in via telematica e allegando la documentazione comprovante la registrazione o l’uso cinquantennale del marchio, a seconda che si tratti di marchio registrato o di fatto.
In quest’ultimo caso, le prove da depositare possono essere di varia natura (campioni di imballaggi, etichette, listini di prezzi, cataloghi, fatture, documenti di spedizione o esportazione, fotografie, inserzioni su giornali e dichiarazioni scritte) e i consulenti legali possono essere di aiuto nella individuazione della documentazione rilevante. L’UIBM può richiedere ulteriore documentazione integrativa, pur dovendo indicativamente pronunciarsi sulla domanda entro 60 giorni per i marchi registrati e 180 giorni per quelli di fatto.
L’inserimento nel registro è a tempo indeterminato, senza necessità di effettuare rinnovi, e consente alle imprese titolari di marchi storici di interesse nazionale iscritti nel registro di presentare domanda per beneficiare del Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa, recentemente rifinanziato anche con 200 milioni di euro per il 2020.