Alessandro d’Este, attuale presidente e a.d. di Ferrero Commerciale Italia, da aprile sarà al timone del Gruppo Veronesi. Luigi Fasoli lascia l’incarico di a.d. conservando l’attuale ruolo di presidente
Cambio ai vertici del Gruppo Veronesi: Luigi Fasoli lascia il timone dell’azienda ad Alessandro d’Este. L’attuale presidente e a.d. di Ferrero Commerciale Italia è stato infatti individuato come nuovo amministratore delegato di Veronesi Holding a partire dal prossimo aprile.
Fasoli ha guidato l’azienda dal 2011 e lascia l’incarico per la pensione, conservando comunque l’attuale ruolo di presidente.
Manager di comprovata esperienza e competenza nel settore del largo consumo, d’Este ha iniziato il suo percorso professionale in Esselunga ed in Metro C&C, acquisendo competenze nel settore della grande distribuzione organizzata.
Successivamente, la sua carriera ha visto una progressione in Coca-Cola, tra il 1995 ed il 2000, fino a ricoprire il ruolo di direttore vendite Italia, ed in L’Oréal, dove, dal 2000 al 2007, ha raggiunto il ruolo di general manager per il Sud-Est Europa. In Pirelli, dal 2007 al 2013, ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità, culminati nella posizione di SVP general manager Europe. Prima di unirsi a Ferrero nel 2016, ha contribuito allo sviluppo e alla crescita di Bauli, come amministratore delegato del Gruppo per tre anni, consolidando ulteriormente le sue competenze nel settore del largo consumo.
Oltre al suo percorso in azienda, d’Este ha ricoperto la carica di presidente di IBC, l’Associazione delle Industrie Beni di Consumo, dal 2020 al 2023. In questo ruolo, ha guidato un’associazione di oltre 33mila aziende operanti in Italia. Dal 2023 è presidente di GS1 Italy, l’Associazione che sviluppa gli standard più utilizzati nella comunicazione tra imprese.
Il Gruppo Veronesi opera sul mercato con i marchi AIA, Negroni e Veronesi. Con circa 8.400 dipendenti distribuiti in 24 siti produttivi in Italia, ha chiuso il 2022 con ricavi netti consolidati pari a 3.65 miliardi di euro, confermandosi tra le principali realtà italiane del settore agroalimentare. A questo risultato hanno contribuito le vendite sul mercato italiano e internazionale: l’export Made in Italy dell’azienda raggiunge oltre 70 Paesi e rappresenta il 14% del fatturato totale.