Ci sono marchi diventati generici – Kleenex, Scotch, Frigidaire, Tupperware, – e poi ci sono quelli riconoscibili da pochi per il soprannome che gli viene dato.
Uno di questi è McDonald’s che diventa McDizzles, Maccers, McD’s, Maccas, Mickey D’s, Donnies, Maccy D’s a seconda del gruppo di cui si fa parte, una sorta di parola d’ordine che accomuna e distingue, nella campagna ideata da Leo Burnett Uk e in cui il nome del brand non viene mai menzionato.
Frutto di un’attività di osservazione antropologica – l’agenzia ha collaborato con la rete di empowerment giovanile We Rise Limited e condotto una ricerca sulle comunità di ragazze e ragazzi con The Diversity Standards Collective – e co-creata con un gruppo di 16-24enni, la campagna intitolata ‘Make it yours’ vuole aiutare il pubblico a capire che McDonlad’s per molti giovani rappresenta molto più di un panino, diventando uno dei pochi luoghi pubblici che sentono di poter rivendicare come loro.
Nel 60″ (cdp Iconoclast) non ci sono ristoranti né vassoi con hamburger e patatine, solo una normale giornata nella vita di un gruppo di studenti di scuole medie e superiori, ciascuno con problemi e background diversi, ma basta un nome in codice per riunire tutti in una reazione a catena di comunanza.