Dopo aver lanciato il suo ‘Manifesto’ nel settembre dello scorso anno, il brand di agricoltura biologica è tornato in comunicazione poche settimane fa. Chiara Marzaduri, responsabile comunicazione di Alce Nero, racconta come siano state trasmesse l’idea della marca e i suoi valori e i risultati raggiunti grazie al nuovo posizionamento e alla campagna realizzati da Pink Lab in occasione dei 40 anni del brand.
Obiettivo. “L’intento di questo lavoro è stato attualizzare il nostro linguaggio”, spiega Chiara Marzaduri, responsabile comunicazione di Alce Nero. Per noi le parole hanno sempre avuto un ‘peso specifico’ molto alto, come la scelta di termini corretti, chiari e diretti, lontani da zone di confusione che spesso la comunicazione produce”.
Marzaduri evidenzia quanto negli ultimi anni siano lievitate parole come natura, salute, filiera, tracciabilità “quasi fino a privarle del loro significato”. Da qui, l’esigenza di trovare per Alce Nero un nuovo immaginario che potesse allontanare il brand “dalla confusione di una somiglianza di linguaggi che non sentiamo nostra”.
Strategia. Alce Nero oggi è un’importante azienda di alimenti bio in Italia, che rimane fedele alla sua essenza e ai suoi valori. “Per questo abbiamo deciso di tornare proprio all’essenza, creando un ‘Manifesto’ capace di trasmettere l’idea della marca, i suoi valori e il suo impegno”, spiega German Silva, founder e creative director di Pink Lab. Ci sono voluti 2 mesi di indagine e di produzione, aggiunge, per documentarsi ricorrendo anche agli archivi del popolo Sioux, la tribù di cui Alce Nero fu capo, per la creazione di una colonna sonora originale “con l’epica e la forza del rispetto della terra”, aggiunge.
Esecuzione. Girato nelle zone di produzione di Alce Nero in Toscana, il film del ‘Manifesto’ ha trasformato in forza anche la limitatezza delle risorse per la produzione, con un casting realizzato tra gli stessi agricoltori e le loro famiglie. “Crudezza che si converte in poesia e forza che si converte in pura luce. Questo cercavamo e abbiamo realizzato sa nella grafica che nei tagli corti”, aggiunge Silva, restando fedeli all’idea di marca.
Risultati. “La più importante cartina tornasole per noi è stata la reazione dei soci agricoltori e trasformatori”, spiega Marzaduri secondo cui il ‘Manifesto’ è riuscito in 90” a fare “una sintesi fedele, rigorosa e distintiva del loro impegno, della loro scelta e quindi della loro marca”.
I parametri di misurazione di notorietà di marca, KPI qualitativi e quantitativi, dalle visite al sito e le interazioni sui canali social fino ai dati di vendita da settembre in poi sono tutti positivi, sottolinea la responsabile comunicazione di Alce Nero.
“Questo testimonia l’efficacia del linguaggio e della pianificazione e valorizza l’impegno messo in questa campagna che ha come scopo sostenere e rinnovare il senso di appartenenza che le persone sentono verso questo brand”, commenta Marzaduri.