Alimentando, il periodico di Tespi Mediagroup, ha realizzato un’indagine presso 150 operatori del food & beverage italiano, in gran parte PMI e per oltre il 29% salumifici, per misurare l’impatto dei rincari di energia, materie prime, trasporti e materiali di confezionamento da cui emerge un quadro di allarme e di frizioni con la grande distribuzione organizzata.
Secondo l’indagine, il 9% dei rispondenti prevede di chiudere il 2022 con un fatturato in calo e il 2% stima una perdita importante, mentre il 36% prevede una significativa riduzione degli utili e il 15% solo una lieve riduzione.
Per questo le aziende interpellate da Alimentando.info chiedono una ridefinizione delle strategie di prezzo e “un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la filiera”.
Dall’indagine emerge anche un’importante frizione con la GDO: solo il 2% dei rispondenti definisce le aziende della distribuzione “molto disponibili”, mentre per tutto il resto della platea la situazione è di malcontento e preoccupazione, con un 14,3% dei rispondenti che parla di “muro contro muro”.
Nell’indagine le aziende danno giudizi poco lusinghieri delle centrali d’acquisto e delle catene: a fronte dei rincari e delle crescenti difficoltà gli operatori della grande distribuzione e della distribuzione organizzata insistono nel considerare gli incrementi temporanei e per questo non vedono ragioni di procedere con gli aggiornamenti dei listini.
A farne le spese potrebbero essere per primi gli investimenti pubblicitari, con il taglio dei budget media per tamponare perdite e minori ricavi.