Oatly sfida i brand alimentari e regala loro uno spazio pubblicitario per confrontare l’impatto ambientale

L’impronta carbonica, per forza di cose inferiore a quella dei concorrenti, è il terreno su cui il brand di bevande e prodotti plant-based Oatly sfida le aziende di latticini tradizionali.

Negli Usa Oatly ha infatti acquistato una serie di doppie pagine pubblicitarie su testate come il New York Times, Los Angeles Times e Washington Post pubblicizzando nella prima metà la propria impronta carbonica e nell’altra mezza sfidando – come fosse una forma di annuncio comparativo – le aziende ‘Big Dairy’ ad apporre in quello spazio quella dei loro prodotti.

Lo stesso messaggio – una domanda che già nel modo in cui viene posta include la sua risposta – è stato declinato su grandi formati in esterna a Hollywood e Times Square.

Qualora i concorrenti decidessero di confrontarsi, potrebbero redimere l’equivalente spazio pubblicitario per un valore massimo di 50mila $ – per la verità, noccioline per ‘Big Dairy’ – rispondendo a 68 domande su un minisito, le stesse a cui Oatly ha risposto per ottenere la certificazione ambientale.

L’azienda recentemente ha annunciato nuovi sforzi per rendere più accessibili le informazioni che certificano la sostenibilità dei prodotti in etichetta e stabilito nuovi obiettivi per ridurre del 70% l’impronta carbonica di ogni litro di bevande Oatly. Secondo il brand, che ha condotto una ricerca con Researchscape International, il 54% delle persone della Gen Z e il 49% dei Millennials preferiscono le bevande plant-based al latte tradizionale.

 

Oatly sfida i brand alimentari e regala loro uno spazio pubblicitario per confrontare l’impatto ambientale ultima modifica: 2023-05-09T10:52:45+02:00 da Redazione

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