Coca-Cola HBC Italia continua ad investire su figure femminili: l’obiettivo è del 50% di donne in posizioni manageriali entro il 2025
Coca-Cola HBC Italia, principale imbottigliatore dei prodotti a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale, ha nominato Maria Teresa Sorrentino plant manager dello stabilimento di Roccaforte Mondovì (Cuneo), dedicato all’imbottigliamento dei prodotti Lurisia e parte del Gruppo in seguito all’acquisizione perfezionata nel dicembre 2019.
Sorrentino, dopo significative esperienze in ambito produzione, dalla fine del 2022 ha il compito di consolidare il processo di adeguamento dello stabilimento agli standard di Coca-Cola HBC, con particolare attenzione al miglioramento della performance produttiva e di sostenibilità del sito, oltre che allo sviluppo del personale in forza nello stabilimento, una realtà industriale strategica per il territorio che è in continuo rinnovamento, grazie al piano di investimenti industriali da 10 milioni di euro partito nel 2020.
Quello di Sorrentino tratta solo dell’ultimo di una serie di ruoli chiave in Coca-Cola HBC Italia ricoperti da figure femminili ed è la seconda plant manager donna dopo Monica Rispoli a Marcianise (CE).
Attualmente – rispetto all’obiettivo internazionale che punta al 50% di donne in posizioni manageriali entro il 2025 – Coca-Cola HBC Italia conta già il 43% di donne in questi ruoli, a ulteriore dimostrazione del fatto che le policy aziendali relative ai piani di carriera, al performance management e alla selezione siano guidate dal talento, dal merito e dalle competenze.
Un impegno, quello di Coca-Cola HBC Italia a favore della leadership femminile, in particolare in ruoli tecnici, che si riflette anche all’esterno dell’organizazione, con progetti come “Girls in STEM”, l’iniziativa di Coca-Cola HBC Italia, Fondazione Coca-Cola HBC Italia e Junior Achievement Italia per combattere gli stereotipi di genere nelle discipline STEM, a cui Maria Teresa ha avuto già modo di partecipare come mentore e dare il proprio contributo per avvicinare le giovani ragazze ai percorsi di studio tecnico-scientifici. La sottorappresentazione delle donne nei percorsi educativi affini alle Stem ha infatti conseguenze importanti in termini di disparità di genere e l’impegno contro questo divario passa anche dal potenziamento di queste discipline in tutti i livelli di istruzione.