Seguono Infinity e Skyonline. Una ricerca di Nextplora indaga la conoscenza e l’utilizzo dei servizi streaming video in Italia. Il 78% di utenti sceglie di guardare film o serie TV da siti pirata.
Il 15% degli internauti maggiorenni nell’ultimo anno in Italia ha usufruito di contenuti sui siti di streaming a pagamento: è quanto emerge da uno studio condotto da Nextplora.
Tra coloro che hanno dichiarato di aver utilizzato i siti di streaming a pagamento, il 48% ha provato Netflix, seguito da Infinity (40%) e Skyonline (37%).
Secondo i risultati della ricerca, che ha indagato la conoscenza e l’utilizzo dei servizi streaming in Italia, il 61% di chi ha avuto accesso nell’ultimo anno a siti di streaming (gratuiti o a pagamento), ha dichiarato di aver visto serie tv/film, mentre il 59% ha ascoltato musica. Preferite dall’85% degli utilizzatori le trasmissioni in differita rispetto a quelle in diretta (47%). Il 35% degli intervistati dichiara inoltre di accedere ai servizi streaming tramite siti legali mentre il 78% di utenti sceglie di guardare film o serie TV da siti pirata.
Per il 45% di utenti che hanno avuto accesso nell’ultimo anno a servizi di streaming video a pagamento, la spesa mensile non ha superato i 10 euro. Tra i siti gratuiti, invece, il più gettonato è stato Youtube con il 57% di utenti; a seguire Rai.tv (40%) e Cbo1.com (24%). Tra i device utilizzati per accedere al video streaming (gratuiti o a pagamento) al primo posto c’è il computer (82%), seguito da tablet (30%) e smart tv (23%).
Buoni risultati anche per la musica: tra i servizi utilizzati al primo posto in classifica troviamo Spotify (55%) seguito da Google Play Music (32%), iTunes Radio (26%), Apple Music (15%) e Deezer (13%).
Il 54% di chi ha dichiarato di fruire di streaming musicale lo fa gratuitamente, mentre tra coloro che accedono a siti a pagamento, il 24% ha una spesa mensile che non supera i 10 euro. Tra i dispositivi più utilizzati per l’ascolto (gratuito o a pagamento) c’è lo smartphone con il 64%, a seguire computer (60%) e tablet (26%).
Tra le ragioni alla base del ricorso ai servizi di streaming ci sono la convenienza (39%); la possibilità di accedere ovunque ed in qualsiasi momento (37%) e la comodità del servizio (35%); importanti anche l’ampia scelta di prodotti disponibili e la percezione del mancato vincolo contrattuale.