Secondo la survey Nielsen Global New Product Innovation oltre la metà degli italiani (57%) è propensa a all’acquisto di nuovi prodotti (media UE 44%). La tv resiste come principale canale informativo delle innovazioni ma il social posting avanza
Il 57% dei consumatori italiani dichiara di avere acquistato almeno un prodotto nuovo durante l’ultima spesa al supermercato, attestandosi così ai primi posti in Europa nella propensione alle novità (media UE pari al 44%, Germania 41%, Francia 36% e Gran Bretagna 29%). La conoscenza di prodotti innovativi in Italia avviene principalmente ancora attraverso la TV (53% della popolazione ne fa uso per la conoscenza di nuovi articoli, in linea con il dato registrato nel 2012) ma il posting sui social media è utilizzato sempre in maggior misura (dal 7% del 2012 all’attuale 13%). Il 28% è disposto a pagare un prezzo più alto per i nuovi prodotti, percentuale che supera la media europea e quella globale (UE 10%, Global 18%). Il prodotto oltre che innovativo deve essere adatto a tutta la famiglia (18% vs l’11% dei prodotti destinati a uso esclusivamente personale, in Germania e Francia rispettivamente al 10% e 8%). Solo il 55% dei nuovi prodotti riesce a mantenere la distribuzione nei supermarket per sei mesi, il 24% raggiunge l’anno di vita.
I dati emergono dalla survey di Nielsen Global New Product Innovation eseguita su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi tra i quali l’Italia.
“Dai dati della Global Survey New Product Innovation – ha dichiarato l’amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia – emerge che l’innovazione di prodotto non si configura più come un‘opzione che l’azienda può decidere di adottare. Infatti, data la crescente competitività sugli scaffali della grande distribuzione e l’atteggiamento degli italiani sempre più orientato verso le novità, ogni azienda è chiamata a mettere in cantiere nuove linee di prodotto. Per questo motivo – ha aggiunto Fantasia – risulta indispensabile innanzitutto studiare le ragioni che spingono il consumatore verso l’acquisto di articoli mai finora utilizzati, mettere a fuoco le tipologie di prodotto più desiderate, attivare una politica distributiva adeguata e multicanale e individuare i media più famigliari al consumatore, nel contesto della frammentazione mediatica attuale. Essere innovativi, quindi, implica la mobilitazione di tutte le componenti aziendali. Solo sfruttando ogni leva di marketing in maniera integrata – ha concluso Fantasia – è possibile investire nell’introduzione di “novità”, creando le sinergie necessarie perché la vita del prodotto possa superare il test sempre più selettivo del singolo consumatore e del mercato”.
Per quanto riguarda gli acquisti di nuovi prodotti, dalla ricerca emerge ancora che la crisi economica in Italia ha inciso meno che nel resto d’Europa. Infatti solo il 29% è meno interessato all’acquisto di innovazioni a causa della congiuntura negativa (media UE 38%, Global 44%).
Per ciò che concerne il riconoscimento del brand nel processo di acquisto si rileva che il 53% del campione nazionale, contro una media europea pari al 44%, si fida maggiormente dell’innovazione se accompagnata da una marca locale rispetto alle marche internazionali.
La ricerca di Nielsen mette a fuoco anche quelli che sono i driver che inducono il consumatore a perfezionare acquisti di nuovi prodotti. Si osserva che quasi un terzo degli intervistati (29%, vs media Global 23% e UE 25%) preferisce il nuovo prodotto perché offerto a un prezzo più conveniente rispetto a quello precedentemente acquistato. Il secondo elemento dopo il prezzo è la componente innovativa che caratterizza il prodotto, ragione che spinge all’acquisto il 28% degli italiani (media UE 21%).
Nell’ambito dei parametri utilizzati per scegliere nuovi prodotti si osservano anche i seguenti: prodotti che rispondano a uno stile di vita sano (34%), fatti con ingredienti naturali (28%), ecologici (29%), comodi da usare (28%), che facilitino la vita (23%), sostenibili dal punto di vista etico (15%).
Gli italiani, emerge dallo studio, sono particolarmente attenti alle novità in campo alimentare (16% del campione) piuttosto che alle nuove bevande (6%).
La ricerca mette a fuoco anche i canali informativi utilizzati dalla popolazione italiana per venire a conoscenza dei nuovi prodotti. Tra le prime cinque fonti, assieme alla TV il passaparola (famigliari e amici) occupa la prima posizione, scelto dal 53% degli individui intervistati. La ricerca attiva e personale su internet si attesta al 52%, come la conoscenza diretta acquisita sul punto vendita. Si rileva, inotre, il rapido sviluppo dei social media, utilizzati dal 13% (erano il 7% nel 2012). Da notare, al contrario, la decrescita del direct mail che dal 30% di tre anni fa passa al 14% nel 2015.