Un controllo ad hoc del direttivo nella sola categoria stampa e affissioni rivela l’alto tasso di campagne realizzate ad hoc per i premi. Il presidente richiama all’ordine i soci e minaccia di lasciare la carica
Nove lavori su 22 eliminati. E’ questo il pesante verdetto emesso dal consiglio direttivo dell’Art Directors Club in seguito ai controlli fatti sulla correttezza dei requisiti delle campagne selezionate dalla giuria nella sola sezione Stampa e Affissione degli Awards 2012. Piu’ del 30% dei lavori scelti si sono dimostrati non ‘regolari’. Una situazione imbarazzante per certi versi (nonostante le campagne fake possano contare su diversi illustri paladini rimangono comunque fake), ma che deve essere vista all’interno di quella che da tempo e’ ormai una consuetudine: far gareggiare campagne vere con altre realizzate ad hoc per i premi (il Festival di Cannes, lo ricordiamo, e’ ricco di metalli fake). Per la prima volta pero’ si e’ voluto verificare in modo accurato i lavori, dopo la segnalazione da parte di alcuni soci (ma molte sono state le polemiche sollevate da alcuni blog di settore (Bad Avenue tra tutti). Da qui la sorpresa dei risultati pubblicati in una tabella nero su bianco sul blog dell’Adci.
“Una tabella analoga ci sarebbe stata anche per altre edizioni degli Adci Awards se solo fossero state fatte verifiche analoghe – ha scritto nel blog dell’Adci Guastini (leggi qui l’intero intervento) – e ci sarebbe per molti altri premi, italiani e non. Più e meno prestigiosi. Questa tabella non va presa come uno spartiacque tra onesti e disonesti. Non lo è”…“Al nostro Paese non serve che l’Adci sia il circolo elitario dei migliori creativi pubblicitari. Serve una associazione i cui soci siano accomunati da una visione etica della comunicazione”…. “Qualora la maggioranza dei soci non dovesse condividere questa mia visione del Club, le mie dimissioni saranno inevitabili quanto leggere. Vi basterà chiederle sul blog”… .La premiazione degli Awards e’ fissata per il 14 giugno.
MASSIMO GUASTINI: ‘Voglio ridare dignita’ al mestiere, non fare il poliziotto’
«Ho deciso di candidarmi a presidente dell’Adci e a prendermi questo impegno per ridare dignita’ al nostro mestiere di pubblicitari. In questi ultimi mesi mi sono ritrovato invece a fare il poliziotto e questo non mi va bene». Cosi’ Massimo Guastini spiega al telefono le ragioni che lo hanno portato a mettere sul tavolo, se necessario, le proprie dimissioni. «Non ce l’ho con chi ha denunciato la situazione ma con chi cerca di aggirare le regole. Se una parte dei soci intende pubblicare un libro finto al posto dell’Annual, a me non sta bene. Ho sempre messo al centro del mio programma l’etica del nostro lavoro e il comportamento di alcuni non va in questa direzione. Chiedo che il mio programma venga condiviso dalla maggioranza, altrimenti me ne vado.Abbiamo speso quattro mesi di lavoro nel controllare accuratamente 26 lavori, non possiamo impegnare il nostro tempo per controllare i 1200 lavori iscritti. Non possiamo trasformare il Club in un Premio e il l’Annual non deve servire a promuovere le carriere dei singoli. Deve mostrare l’eccellenza el nostro Paese e deve essere reale. Per i fake stiamo pensando a istituire una categoria ad hoc. L’aveva gia’ proposta anni fa Lele Panzeri».