Operazione sicurezza in rete con annunci veicolati su stampa nazionale, affissioni a Milano e Roma e sul web
Il problema della privacy e della sicurezza in rete, per quanto ormai non nuovo, rappresenta un aspetto su cui e’ importante non abbassare mai la guardia, soprattutto per quanto riguarda la tutela dei minori. Un tema questo, ribadito ieri, su cui sono al lavoro dal 2010 Google e la Polizia Postale. Una collaborazione che si e’ trasformata ora nella campagna pubblicitaria ‘Buono a sapersi’ che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’universo dei navigatori attraverso anche la realizzazione di un sito ad hoc (http://www.google.it/ goodtoknow/).
«Da tempo sul nostro sito mettiamo a disposizione dei navigatori informazioni e strumenti che permettono di tutelarsi – ha raccontato Simona Panseri, direttore comunicazione & public affairs di Google Italia – ma tutto questo non basta se non si promuovono anche utili suggerimenti, come quello di adottare password diverse, e una maggiore consapevolezza del problema».
Problema a cui Antonio Apruzzese, direttore del servizio Polizia Postale e delle comunicazioni ha aggiunto ulteriori particolari inquietanti: «Da tempo promuoviamo incontri con le scuole per sensibilizzare i giovani, che sono i piu’ esposti sotto il profilo delle molestie a sfondo sessuale, in quanto non concepiscono i profili sui social network ‘chiusi’ agli estranei, in quanto loro vetrina sul mondo. Ebbene in seguito a queste visite nelle classi, e al clima di fiducia che si e’ instaurato tra noi e loro, sono state avviate oltre 300 indagini su possibili reati».
La campagna ‘Buono a sapersi’ e’ interamente finanziata da Google. La creativita’ e’ fimata da M&C Saatchi UK (Paese da dove e’ partita la campagna, che ha poi raggiunto Usa e ora Italia). La pianificazione, seguita da Omd per l’offline e da Essence per l’online, e’ al via da ieri sui principali quotidiani nazionali. Il piano media prevede anche spazi in affissione, a Milano e Roma in metropolitana e aeroporti, e sul web.
Note:
A margine dell’incontro di ieri, Google ha voluto precisare una questione. Quando un’utente di Gmail scrive di viaggi e si vede pianificato al fianco della mail una pubblicita’ a tema non significa che ‘qualcuno’ legge la sua posta.
Si tratta, come ha spiegato Simona Panseri, dello stesso meccanismo che fa funzionare la correzione ortografica del testo e il filtro antivirus. Un software ‘rileva’ il contenuto dei messaggi e invia in automatico un annuncio pubblicitario se c’e’ stata una pianificazione per parole chiave.