Dalla nuova Omnicom scompare la sigla DDB, restano tre network creativi globali: TBWA, BBDO e McCann
Omnicom ha annunciato strategia e leadership esecutiva per l’organizzazione dopo il completamento dell’acquisizione di Interpublic.
La ‘nuova’ Omnicom dichiara cinque vantaggi strategici, tutti legati alla dimensione, visto che ormai si parla del più grande gruppo del mondo: il più grande sistema in ambito media, il maggior numero di talenti creativi, integrazione di intelligence e capacità commerciali, ampia scalabilità della GenAI aziendale, leadership incontrastata in materia di ID, grazie all’integrazione di Acxiom (da IGP) nel ‘sistema operativo’ Omni, che unifica 2,6 miliardi di ID nel mondo.
Addio, DDB. La fusione ha comportato la scomparsa della blasonata DDB, già temuta e preannunciata da alcuni dei sui ex dirigenti. Nel panorama advertising di Omnicom restano solo tre network globali: TBWA, BBDO e McCann.
La concentrazione produce quindi anche la scomparsa di FCB e MullenLowe che secondo quanto riportano alcune testate internazionali saranno attive solo fino a metà 2026, quando parte dei dipendenti sarà assorbita dalle tre super-sigle. FCB sarà quindi integrata in BBDO, DDB e MullenLowe in TBWA.
In Italia, intanto, quella che è stata fino a ieri FCB Partners dal 1° dicembre è diventata BRV7, società controllata da Giobre Holding srl.
Altre sigle. Sotto il cappello di Advertising Collective resteranno attive diverse agenzie con peculiarità e dimensioni locali, tra cui Antoni, GSP, Grabarz and Partners, GSD&M, Lucky Generals, Zimmerman, Carmichael Lynch, The Martin Agency, Deutsch, Lola, Africa and Merkley & Partners. Meno drastica, invece, la selezione delle sigle in ambito branding, con il mantenimento di FutureBrand (per quanto operativamente assorbita all’interno degli uffici di McCann nel mondo), Interbrand, Siegel+Gale, Sterling e Wolff Olins.
Le leadership. Confermato il ruolo di John Wren quale presidente e Ceo, a Philippe Krakowsky, ex di IPG, viene affidato quello di co-presidente e direttore operativo insieme con Daryl Simm, mentre Phil Angelastro sarà Eve e Cfo.
Omnicom ha definito anche i leader che guideranno le diverse ‘capability’, affidando a Florian Adamski, Ceo Omnicom Media, Hearts & Science, Initiative, Mediahub, OMD, PHD, UM e Acxiom.
Chris Foster, Ceo Omnicom Public Relations avrà la responsabilità di FleishmanHillard, Golin, Ketchum, Porter Novelli e Weber Shandwick.
Troy Ruhanen è il Ceo di Omnicom Advertising che comprende BBDO, McCann, TBWA e US Advertising Collective.
A Michael Larson, Ceo di Diversified Agency Services, riportano i responsabili di Omnicom Health, Omnicom Branding e Omnicom Precision Marketing, practice sotto cui rientrano le sigle Credera, Critical Mass e RAPP.
Sergio Lopez, Ceo di Omnicom Production, avrà la responsabilità di Content Solutions, Production Management e Studios.
Infine, Duncan Painter è il Ceo di Omni e Flywheel Commerce Network. Complessivamente, la fusione comporterà altri 4mila licenziamenti, oltre i 3.200 già comunicati dall’ultima trimestrale di IPG.
Omnicom annuncerà i suoi utili di fine anno a febbraio 2026, che includeranno un aggiornamento sulle sue aspettative di integrazione e sinergia e successivamente ospiterà un Investor Day con un aggiornamento sulla valutazione del CdA in merito alle strategie di allocazione del capitale, incluso un incremento del programma di riacquisto di azioni.





