L’acquisizione di Interpublic da parte di Omnicom è arrivata alle battute finali con l’approvazione da parte della Commissione Europea, ultima tra le varie authority a esaminare il caso.
Secondo il Regolamento antitrust europeo, l’acquisizione non solleverebbe dunque problemi di concorrenza nello spazio economico europeo.
L’indagine effettuata dall’organismo riguardo l’impatto della fusione sulla fornitura di servizi di comunicazione/marketing (nello specifico, l’aspetto creativo) e di acquisto di spazi media nei vari Paesi europei ha riscontrato che, in alcuni casi, l’azienda che nascerà dall’unione di Omnicom e Interpublic in effetti “potrebbe detenere posizioni di mercato moderate”. Tale dominanza sarebbe però mitigata dalla “presenza di diversi concorrenti, inclusi grandi gruppi pubblicitari internazionali con una portata globale, come Wpp, Dentsu-Aegis, Publicis e Havas”, dice la nota della Commissione Europea.
Nel caso la nuova Omnicom aumentasse i suoi prezzi o diminuisse la qualità dei suoi servizi, i clienti avrebbero la capacità di passare a una delle diverse agenzie concorrenti che rimarrebbero attive nel mercato dopo la transazione. Nei mercati rilevanti, rimarrebbe dunque spazio per la competizione, facilitata anche dalla “durata relativamente breve dei contratti” e dai “costi relativamente limitati per il passaggio a un’agenzia concorrente”.
E ancora, se la nuova Omnicom “cercasse di utilizzare la sua posizione nel mercato per la fornitura di servizi di acquisto di spazi media per aumentare il suo potere contrattuale con i proprietari dei media, questi ultimi manterrebbero un sufficiente potere di bilanciamento a causa del significativo grado di concentrazione dei media owner nei Paesi europei rilevanti”. Per tutti questi motivi, “la transazione proposta non solleverebbe, tutto sommato, problemi di concorrenza in nessuno dei mercati esaminati nello spazio economico europeo” ed è stata approvata “senza condizioni”.
Alla luce dell’approvazione, i due gruppi hanno annunciato che la transazione verrà chiusa entro la fine della giornata lavorativa di mercoledì 26 novembre – sarà tarda notte qui in Italia – dando vita a un colosso che, con una capitalizzazione di oltre 30 miliardi di dollari, diventerà il primo gruppo mondiale della comunicazione.





