I casi raccontati hanno mostrato come l’investimento in cultura non sia più solo sponsorizzazione, ma parte integrante dell’identità e della strategia di sostenibilità delle imprese
Assolombarda e Havas Arte e Cultura hanno promosso un confronto sul ruolo della cultura come motore di sviluppo economico e sociale.
Al centro del dibattito il concetto di ‘cultural soft power’ come strumento di coesione, attrattivi, inclusione e sostenibilità e la visione che fare impresa significa anche fare cultura. Inserito nel quadro della XXIV Settimana della Cultura d’Impresa di Confindustria, il dibattito ha messo in evidenza quanto progetti artistici, attività museali, archivi d’impresa e collaborazioni con le istituzioni costituiscano un contributo alla crescita dei territori, generando valore condiviso per le comunità e reputazione per le aziende.
Dalle corporate art collection ai musei d’impresa, dai progetti di mecenatismo e partenariato pubblico‐privato fino all’apertura delle collezioni aziendali al territorio, i casi raccontati hanno mostrato come l’investimento in cultura non sia più solo sponsorizzazione, ma parte integrante dell’identità e della strategia di sostenibilità delle imprese. Un riconoscimento del ruolo economico di cui sono investiti molti soggetti privati, a cominciare dalle fondazioni di origine bancaria che destinano circa 1/4 delle proprie erogazioni al settore culturale, per un impegno economico che nel 2023 ha raggiunto il valore di 247 milioni di euro, come ha sottolineato la professoressa Paola Dubini, docente di management Università Bocconi.
Il confronto ha anche sottolineato la necessità di riconoscere la cultura come settore produttivo strategico, capace di generare occupazione e innovazione, in cui la ‘questione culturale’ diventa leva strategica di sviluppo per il paese e i suoi territori. “La cultura è una forza gentile che muove l’impresa e la società. Promuovere il dialogo tra economia e arte significa costruire un modello di sviluppo più consapevole e sostenibile”, ha dichiarato Caterina Tonini, Ceo Havas Creative Network. Giusto un anno fa il network francese ha presentato anche in Italia il suo servizio di consulenza dedicato ai progetti di valorizzazione culturale Havas Arte e Cultura, creato per migliorare il dialogo tra imprese, istituzioni culturali e pubblici di riferimento e rispondere agli obiettivi ESG delle aziende.
Nel corso dell’incontro, Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab, ha sottolineato il potenziale di coinvolgimento di arte e cultura, indicandoli come “gli unici strumenti in grado di fare ciò che al business non riesce più: interessare, ingaggiare, rafforzare la catena della fiducia con il pubblico/consumatore”. Morace ha lavorato con Havas alla creazione di ‘L’impresa a regola d’arte”, un percorso in 10 video-pillole che approfondisce il manifesto di Havas Arte e Cultura e ne racconta i 10 paradigmi mostrando come arte e cultura possano diventare un valore aggiunto concreto per le imprese.





