La cura del proprio aspetto fisico diventa una routine di benessere, anche con l’aiuto dell’IA, e la spesa in prodotti e servizi per la cura di sé un investimento per il futuro
Publicis Groupe ha indagato con ‘The Beauty Shift’ come stia cambiando il concetto di bellezza per gli italiani, con l’obiettivo di aiutare la aziende del settore a rispondere a un’evoluzione che presenta nuove priorità, attese più complesse e un crescente bisogno di relazione, fiducia e ispirazione.
Gli italiani, infatti, stanno virando sempre di più verso un approccio olistico in cui – dalla skin care all’attività fisica – la cura dell’aspetto fisico diventa una routine di benessere.
Per l’85% delle persone, la spesa in prodotti e servizi per la cura di sé equivale a un investimento per migliorarsi. Il miglioramento è vissuto come un processo di crescita e consapevolezza e per il 42% rappresenta un passaggio essenziale verso l’accettazione di sé. Un altro 36% lo considera importante, anche se non decisivo, confermando una percezione di sé autentica, costruita su misura e fondata sull’ascolto dei propri bisogni.
A proprio agio con se stessi: con un punteggio medio di 7,5 su 10, gli italiani dicono di stare abbastanza bene con se stessi, il che riflette una propensione a riconoscersi, valorizzarsi e accettarsi.
Sempre più persone, infatti, considerano la bellezza parte integrante di uno stile di vita sano e sostenibile, ma ogni generazione segue priorità diverse. I Millennial puntano soprattutto sull’attività fisica come leva di miglioramento personale (38%); Gen X e Boomer privilegiano un’alimentazione sana ed equilibrata (rispettivamente, 38% e 35%). La Gen Z sintetizza le due priorità, dando importanza sia allo sport (35%), sia all’alimentazione (34%), ma si distingue dalle altre coorti per l’attenzione alla beauty routine, praticata regolarmente dal 51%.
Percorsi d’acquisto sfaccettati. Ispirazione, relazione e fiducia sono le nuove leve del valore in un percorso d’acquisto sempre più sfaccettato e omnicanale e in cui diventano strategici due momenti. Quello dell’ispirazione, alimentato da creator e influencer, e quello della scelta, su cui incidono le rassicurazioni degli esperti.
Creator e influencer fanno conoscere nuovi prodotti, tendenze e routine, contribuendo a costruire modelli aspirazionali e a orientare le preferenze.
I Beauty Expert Educator, invece, sono figure di riferimento perché gli italiani non vogliono essere lasciati soli davanti allo scaffale, che sia fisico o digitale, e il parere degli esperti – dermatologi, farmacisti, consulenti – resta il più autorevole per il 26% degli intervistati.
L’impatto dell’IA. Per la ricerca di Publicis Groupe l’IA giocherà un ruolo chiave in questo scenario e già oggi 1 su 5 la utilizza per ottenere analisi della pelle, creare routine personalizzate, ricevere consigli su misura. Ma le su applicazioni si estendono anche al miglioramento delle formulazioni e alla progettazione di packaging più sostenibili.
Nuovo paradigma. La ricerca di Publicis Groupe individua quattro direttrici lungo cui muoversi: Longevity Vibes, in cui la bellezza, libera dall’ossessione per l’eterna giovinezza, abbraccia il concetto di evoluzione armonica che valorizzare ogni fase della vita; Routine, in cui i gesti quotidiani diventano rituali d’identità; Expertise, con l’evoluzione dei punti vendita in luoghi di ascolto e relazione, e il beauty expert è guida e alleato; infine, Responsibility che si traduce in scelte concrete e soluzioni che preservano, proteggono e prolungano l’efficacia dei prodotti.