A Shanghai un’installazione composta da 22mila copie dell’antologia ‘In Such a Staggering World’ della poetessa Yu Xiuhua ha formato una versione tridimensionale del logo
La filosofia no-logo di Bottega Veneta ha preso una forma poetica grazie al progetto ‘A Poetic Conversation’ ideato dall’agenzia creativa LePub e andato in scena nei giorni scorsi al Rowing Club di Shanghai.
Il brand ha realizzato un’istallazione disponendo sul pontile del club di canottaggio 22mila copie dell’antologia ‘In Such a Staggering World’ della poetessa Yu Xiuhua per formare una versione tridimensionale del proprio logo.
Invitando il pubblico a portare via una copia dell’antologia, il nome di Bottega Veneta scompariva mano a mano, sottile metafora del valore del prodotto sul mero logo e di uno stile che non calca la mano sul branding, incoraggiando chi indossa Bottega Veneta a esprimere la propria individualità.
Il concept, sviluppato dall’agenzia creativa LePub, esprime i valori fondamentali del brand: lusso essenziale, artigianalità e libertà espressiva. L’integrazione dell’opera di Yu Xiuhua nell’installazione è il riflesso del sostegno autentico del brand alla cultura e all’arte.
“Ciò che rimane è la poesia e la risposta di ogni lettore ad essa. ‘In Such a Staggering World’ diventa una compagna di viaggio individuale, proprio come le borse Bottega Veneta si adattano a chi le indossa, ai suoi movimenti quotidiani e al mondo”, ha commentato su LinkedIn Dario Gargiulo, Ceo Greater China di Bottega Veneta.
‘A Poetic Conversation’ è stato il secondo evento del brand con un poeta di spicco, dopo la performance di Patti Smith ospitata durante la Settimana della Moda di Milano.