L’approccio all’innovazione di Mondadori Plai, che presenta al mercato le sue prime 11 startup

Il Gruppo Mondadori ha anche avviato collaborazioni con due di esse, Olivia e Stip, e creato un tavolo di lavoro trasversale alle diverse business unit della casa editrice

Da sx_ Stefano Argiolas, Antonio Porro, Andrea Santagata

Fucine di talenti e abilitatori che permettono a uno storico gruppo dell’editoria come Mondadori di osservare il mondo con occhi da nativo digitale, innovando processi e decrittando insight su dove sta andando la tecnologia.

Questo in poche parole il valore strategico dell’acceleratore di startup Plai lanciato lo scorso ottobre da Mondadori, che ieri ha presentato a investitori e imprenditori le prime 11 uscite dal primo ciclo di accelerazione.

Il Demo Day si è tenuto a Milano negli spazi del Campus Wpp e ha visto le startup esporre in brevi pitch la loro attività, modello di business e obiettivi a breve-medio termine. Le 11 sono state selezionate su una base di 520 provenienti principalmente dall’Italia e da 8 paesi europei.

Hanno partecipato poi al percorso di accelerazione durato 4 mesi, durante il quale sono state esplorate e sviluppate applicazioni di Gen AI in quattro focus area strategiche per il Gruppo Mondadori: “Education” con Equal Education, Paperbox Health e Pathway; “Books & Publishing” con Aidamask e Istory; “New Media & Advertising” con AD cube, Ahilab e Similar; e “Retail” con Olivia e Stip.

Con Olivia e Stip, in particolare, Mondadori ha avviato progetti di collaborazione. Olivia è una piattaforma di analisi dei dati per il retail che consente la previsione della domanda futura attraverso algoritmi di machine learning e strumenti di analisi del sentiment per allocare al meglio il budget e pianificare le offerte commerciali in modo adeguato all’interno del punto vendita. Partita focalizzata sul food retail, grazie alla collaborazione con il Gruppo si è allargata al retail generalista e, nello specifico, la lettura dei trend sta aiutando Mondadori a perfezionare la gestione della tiratura delle ristampe dei libri, evitando sprechi individuando i titoli più indicati, ottenendo maggiore efficenza con risultati a doppia cifra sopra il benchmark.

Stip invece sfrutta l’AI per la gestione del servizio clienti con modalità automatizzate, eliminando i punti critici – tipo quelle fastidiose musichette con le quali si dovrebbe ingannare l’attesa – e rendendo il sistema in grado di capire con precisione ciò di cui ha bisogno il cliente. La startup – che ha già clienti di peso come Barilla, Leroy Merlin, Media World, Coop Voce, Trenitalia, NeN, Brico – dice di aver ridotto dell’86% i tempi di attesa e del 70% i costi del customer service. Con Mondadori ha ottimizzato l’attesa in linea dei clienti con un’AI che chiede loro, mentre attendono, di che libro hanno bisogno e offre informazioni sugli store più vicini.

Nelle prossime settimane Plai lancerà la seconda call for startup per raccogliere le candidature per il secondo ciclo di accelerazione che inizierà a giugno: verrà data priorità alla qualità delle idee e alla prontezza nell’affrontare le sfide del mercato, aprendo anche a più settori di interesse.

«Plai vuole essere un acceleratore e un tavolo di lavoro continuo, un luogo dove discutiamo e immaginiamo il futuro dell’AI» ha detto Stefano Argiolas, AD di Plai.

Un futuro non lontano, come sottolinea Massimo Beduschi, Presidente e Ceo di GroupM e Presidente WPP Italy, citando il Ceo globale di GroupM Brian Lesser, secondo il quale entro il 2030 nessun piano media sarà più eseguito da una persona umana.      

Anche Antonio Porro, AD del Gruppo Mondadori e Presidente di Plai, è convinto che “l’AI non sostituirà mai il talento umano, piuttosto gli darà una mano nel diffonderlo e promuoverlo. Anche noi stiamo investendo molto nella formazione delle persone, dotandole di strumenti che includono l’AI e insegnando loro ad usarli bene. Abbiamo inoltre creato un tavolo di lavoro trasversale alle varie business unit, un osservatorio unico e laboratorio di innovazione a livello di gruppo, stanziando investimenti per sviluppare competenze utili oggi, domani e dopodomani” (approfondiamo qui con un’intervista ad Antonio Porro).

Quanto all’AI Act entrato in vigore il 2 febbraio, Walter Renna, Ceo di Fastweb + Vodafone, ha annunciato che l’Llm realizzato in house Miia è stato certificato come compliant alla nuova normativa UE, prima AI sviluppata in Italia a raggiungere questo traguardo.

Uno sguardo meno ottimista è quello di Fabio Vaccarono, Ceo di Multiversity (Mercatorum, Pegaso e San Raffaele Roma) che ricorda come l’Italia stia ancora arrancando nelle classifiche DESI dell’Unione Europea e dell’Ocse, con un basso grado di digitalizzazione e diffusione del capitale intellettuale che non incentiva certo gli investimenti, “l’Italia è stata classificata come una low cost country e in futuro sarà un problema economico e sociale”.                          

Al secondo panel “Finanziare l’innovazione” hanno partecipato Paola Bonomo, Non-executive Director, Advisor, Business angel; Francesco Cerruti,  Direttore Generale di Italian Tech Alliance; Andrea Di Camillo, Founder di P101; Lisa Di Sevo, Managing Partner e Ceo di PranaVentures; Alceo Rapagna, Ceo di Startupbootcamp e Innoleaps Italy, Senior Global Partner Innoleaps.

F.B.         

Articolo correlato: 

Andrea Santagata (Mondadori): sperimentare l’IA è un esercizio di equilibrio, tenacia, curiosità e rispetto delle regole

L’approccio all’innovazione di Mondadori Plai, che presenta al mercato le sue prime 11 startup ultima modifica: 2025-02-07T11:27:14+01:00 da Redazione

Tags:

Related posts