Il sondaggio di The Great Pitch Company ha misurato le pratiche di gara e new business nel corso del 2024, esplorando argomenti come nuove sfide di business, salute mentale, diversità e formazione
Il sondaggio annuale di The Great Pitch Company, società di consulenza e advisor che aiuta le agenzie a promuovere i propri servizi e dunque è parte in causa, rileva che il 33% dei dipendenti nelle agenzie britanniche è tanto stressato da gare e new business da considerare di lasciare l’industry.
Il sondaggio ha misurato le pratiche di gara e new business nel corso del 2024, esplorando argomenti come nuove sfide di business, salute mentale, diversità e formazione e aggiungendone di nuovi come l’effetto del Pitch Positive Pledge introdotto nel 2022.
Per i risultati del sondaggio, l’aumento nell’equilibrio tra lavoro e vita privata, il supporto economico alle gare e azioni di sostegno sul tema della salute mentale mostrano un miglioramento delle condizioni di lavoro, tuttavia lo stress da gare è ancora un problema importante per dipendenti e dirigenti. Il 42% degli intervistati ha detto che lo stress prodotto dal lavorare nel new business e sulle gare li ha portati a pensare di cambiare lavoro e il 33% ha preso in considerazione l’ipotesi di abbandonare l’industry.
Tra i rispondenti, 4 su 10 affermano che se gli si chiedesse di restare in ufficio più del previsto considererebbe di cercare un nuovo lavoro; per ora, sembra che ciò sia compensato da un incremento del 25%, rispetto all’anno precedente, di forme di compensazioni – in denaro o in giorni di ferie in più – per le persone dedicate al new business e dall’aumento di attenzione in merito alla salute mentale. In questo ambito, però, alcune metriche sono diminuite di 30 pp rispetto al picco di Covid nel 2021.
Remunerare le gare, sostiene l’84% dei rispondenti, avrebbe un impatto positivo sul modo in cui vengono svolte. Sfortunatamente, il 34% non ha mai sentito parlare del Pitch Positive Pledge e comunque l’iniziativa non sembra aver prodotto grandi cambiamenti tanto da aver ricevuto un voto medio di 3 su una scala di 10. Inoltre, sembra che le agenzie cedano i diritti di proprietà intellettuale in cambio di fee nominali inferiori a 25mila sterline (quasi 30mila euro al cambio attuale) secondo quanto ha affermato il 13% dei rispondenti.
Cattive pratiche. Secondo The Great Pitch Company, i risultati del sondaggio dovrebbero far riflettere e mantenere alta la pressione sul settore “affinché prenda in considerazione l’impatto delle cattive pratiche di pitching sia sulle persone che, in ultima analisi, sulle loro attività”.
Commentando i risultati del sondaggio, Marcus Brown, fondatore e Ceo della società di advisor, ha affermato: “Il nuovo business è spesso considerato la linfa vitale di un’agenzia, ma scoprire che ha portato il 42% degli intervistati a pensare di cambiare lavoro e il 33% a pensare di cambiare settore dovrebbe essere una preoccupazione per chiunque sia appassionato del futuro del nostro settore. Mentre alcune agenzie hanno fatto grandi passi avanti nelle loro pratiche di lavoro in merito al nuovo business, è chiaro che c’è ancora molto da fare”.
Il costo delle gare in Italia è stato indagato di recente proprio da The Great Pitch Company per conto del Centro Studi UNA e sotto la supervisione di Marianna Ghirlanda rivelando che per le 143 agenzie rispondenti in un anno il costo delle gare supera i 58 milioni di euro, con un costo medio vicino ai 34mila euro per una gara creativa, senza contare i costi indiretti.