La torrefazione Cellini e Biova Project hanno unito le forze per dare nuova vita a oltre 10.000 capsule ammaccate, trasformandole in 2.500 litri di birra. L’agenzia Arc’s firma il design
Dal recupero delle miscele di caffè contenute in capsule ammaccate nasce una birra artigianale. Il progetto è il frutto della collaborazione tra la torrefazione Cellini e Biova Project, che hanno unito le forze per dare nuova vita a oltre 10.000 capsule ammaccate, trasformandole in 2.500 litri di birra.
L’iniziativa non solo pone l’accento sulla riduzione degli sprechi ma apre nuove strade nel campo della produzione sostenibile, dimostrando che l’innovazione può andare di pari passo mcon il rispetto per l’ambiente.
A firmare il concept e l’identità visiva, creando un design in cui convivono il system grafico di Biova Project e gli elementi distintivi non convenzionali tipici della comunicazione Cellini, è stata Arc’s. Il risultato dà vita ad un prodotto che esprime la circolarità alimentare in modo accattivante.
Franco Dipietro, founder e ceo di Biova Project – azienda nata nel 2019 che si concentra sulla trasformazione del surplus alimentare in valore aggiunto – sottolinea l’importanza di questa collaborazione: «Il progetto con Cellini è nato da una volontà comune: oltrepassare i confini classici dell’inizio e fine vita dei prodotti che facciamo. È emozionante capire come il concetto di “scarto”, se si collabora, può essere limitato o addirittura annullato, perché ciò che per qualcuno è scarto, per altri può essere una risorsa. Nasce così Biova Cellini, una birra al caffè che racconta una storia di recupero e riduzione di sprechi. Ma anche un prodotto di alta eccellenza, che unisce il mondo della birra artigianale a quello del caffè selezionato e tostato con cura».
Giorgio Boggero, ceo di Cellini, aggiunge «Sono molto contento di quello che abbiamo fatto insieme a Biova Project, è esattamente la filosofia di Cellini da tanti anni, ossia dar nuova vita a qualcosa che invece andrebbe perduto e smaltito». Un concetto condiviso anche dal cmo della torrefazione, Gianluca Fausti: «Il processo produttivo delle capsule di caffè porta a uno scarto di produzione, l’alluminio infatti è un materiale tecnologico e delicato allo stesso tempo. La nostra mission è da sempre quella di pensare ed esplorare oltre l’ordinario e questa ricerca ci ha permesso di trasformare una criticità in un progetto unico».
La birra è disponibile nei bar Cellini.