Da tempo l’industria della pubblicità britannica si sta interrogando sulla perdita di attrattiva del settore e sull’impatto negativo sulla salute mentale dei lavoratori di abitudini dannose come overworking, consegne all’ultimo secondo, per non parlare delle gare.
L’associazione britannica IPA ha dunque presentato ieri l’iniziativa People First Promise e un nuovo Adland Wellbeing Lab, insieme a dati sulla salute mentale sul luogo di lavoro.
La ricerca si basa su un campione di 1.265 adulti lavoratori in UK e uno di 100 adulti impiegati nella pubblicità, nel marketing e nelle relazioni pubbliche (chiamati ‘adland’). Il 49% di tutti i lavoratori e il 78% dei lavoratori adland concorda sul fatto che la loro azienda dovrebbe fare di più per sostenere la salute mentale e il benessere sul lavoro. Il 22% del campione generalista e il 34% del campione adland dice che la propria azienda ha una policy sulla salute mentale; nel 17% e il 22% dei casi c’è in azienda un punto di riferimento; nel 15% e il 30% dei casi viene offerta formazione. Ben il 56% dei lavoratori generalisti e addirittura l’83% dei dipendenti adland si sente male a prendersi del tempo libero se il carico di lavoro è elevato. Infine il 21% e il 34% afferma che il datore di lavoro potrebbe fare dei cambiamenti per sostenere la loro salute mentale.
Partendo da questi dati, l’iniziativa People First Promise intende agire su tre fronti: Empower per educare le persone alla resilienza a e tenere sott’occhio la propria salute mentale; Support, ovvero aiuto pratico all’azienda su questi aspetti e in particolare alle persone sofferenti; Prevent, infine, vuole coinvolgere i leader senior per far sì che il supporto alla salute mentale venga svolto nel quadro di processi affidabili, controlli e piani d’azione monitorati regolarmente. Sul sito Adland Wellbeing Lab, accessibile a tutti e aggiornato continuamente, si potranno inoltre trovare risorse, consigli e formazione.
Inoltre, IPA organizzerà una serie di workshop per presentare esempi e best practice.
“La prevenzione è meglio della cura. Ma questo richiede impegno dimostrabile e investimenti top down. Lanciare policy e iniziative è una cosa – un ottimo punto di partenza – ma è cruciale incorporarle nella cultura e nelle attività quotidiane” commenta Josh Krichefski, presidente dell’IPA.