Condotto su un campione di 15mila individui in 30 paesi, lo studio ‘Metaverse: the new age of experience’ di Havas indaga gli atteggiamenti dei consumatori riguardo esperienze digitali completamente immersive per comprendere quali siano le implicazioni per i brand.
Havas Group, che ha nel novembre scorso ha lanciato la practice Metaverse by Havas e in marzo ha aperto su Sandbox il suo 29mo Village, ha voluto andare oltre la buzz-word che da inizio anno circola ovunque.
Il Prosumer Report dedicato indica che in Italia la maggior parte delle persone ha sentito parlare del metaverso e di piattaforme gaming, da Fortnite a Decentraland (81% per i Prosumer, 74% tra i Mainstream).
Metà dei Prosumer e il 35% dei Mainstream percepisce questi luoghi virtuali come inclusivi in cui ci si può sentire liberi di esprimere se stessi (66% i Prosumer, 47% per i Mainstream).
L’intrattenimento, più immersivo e intenso è la categoria per la quale il 51% dei Prosumer (contro il 31%) spenderebbe con piacere i propri soldi. La digital art, altra parola in auge negli ultimi mesi, interessa solo a una nicchia: l’80% dei Prosumer e quasi il 90% dei Mainstream non spenderebbero più di 1.000 € in questo settore.
Valore, esperienza, relazione. Lo studio indica anche cosa possono fare i brand per essere rilevanti nella nuova frontiera digitale. Le parole chiave sono valore, esperienza e relazione.
Il 34% dei Prosumer ritiene che brand saranno una presenza gradita all’interno delle piattaforme digitali, come già accade, e del metaverso fintanto aggiungeranno valore in termini di creazione di contenuti.
Al 33% dei Prosumer piacerebbe avere accesso e acquistare articoli e prodotti unici, magari disponibili solo su una determinata piattaforma. Infine, per il 59% dei prosumer è importante che i brand creino relazioni più forti e concrete con i loro consumatori premiando la loro loyalty.