La pubblicità ha un’incidenza ancora relativa nell’economia dei contenuti digitali, sebbene siano tornati a crescere (+9%) gli investimenti
Con una nuova formula in 3 approfondimenti verticali che rispettano le dinamiche differenti dei comparti, l’Osservatorio Digital Content della School of Management del Politecnico di Milano ha presentato venerdì l’analisi del mercato della distribuzione B2c di contenuti digitali. Il mercato è sostenuto soprattutto dai consumatori che nel 2021 spenderanno quasi 3 miliardi di euro, il 21% in più rispetto al 2020, anno in cui la spesa era già crescita del 39%. La pubblicità ha invece un’incidenza ancora relativa, sebbene siano tornati a crescere (+9%) gli investimenti su contenuti e piattaforme di distribuzione.
Musica, podcast e audiobook. La musica rappresenta il contenuto digitalmente più evoluto: trainato dallo streaming copre a livello globale più dei 2/3 dei ricavi, andamento che si riscontra anche sul mercato italiano, dove la componente paid nel 2021 supererà i 200 milioni di euro (+31% su 2020).
La crescita è guidata principalmente dall’incremento nel numero dei consumatori (76% vs 68% l’anno precedente) e secondo l’Osservatorio il futuro si prospetta roseo grazie al live streaming e alla diffusione degli oggetti connessi, smart speaker e smart car per primi. L’audio advertising, invece, vale ancora poco, solo 29 milioni di euro su un mercato complessivo del digital advertising da 1 miliardo di euro. Sconta, dice l’Osservatorio, la mancanza di modelli per monetizzare tramite la raccolta pubblicitaria, e lo stesso accade agli audiobook. Per l’Osservatorio, comunque, il mercato italiano del podcast è in forte crescita e ha “buone potenzialità”, ma ancora in fase embrionale.
Quanto alla fruizione, nella ricerca curata da BVA Doxa il 28% degli internet user ha detto di ascoltarli (era il 21% nel 2020), ma solo l’8% dichiara di pagare per ascoltare. Il pubblico dei podcast è essenzialmente giovane e, ha sottolineato Antonio Filoni, Head of Digital & Social Media BVA Doxa, oltre al prezzo la discriminante è la facilità di accesso e utilizzo.
News e libri. Quasi 4 utenti internet su 5 fruiscono di contenuti informati digitali, in lieve crescita rispetto al 73% del 2020, anche se è calato il tempo medio dedicato (da 29′ a 23′) rispetto al periodo dell’emergenza. Solo l’8% dichiara però di fruire di questi servizi a pagamento, con l’abbonamento – modello prevalente di ricavi per il settore – che genera ricavi ancora contenuti. Secondo Samuele Fraternali, Direttore dell’Osservatorio Digital Content, nel 2021 la spesa per l’informazione digitale raggiungerà i 73 milioni di euro (+21% sul 2020). E se il 42% dice di aver aumentato il budget di spesa nell’ultimo anno, per i prossimi 12 mesi non è prevista un’ulteriore crescita.
La raccolta pubblicitaria è ancora nettamente la fonte primaria dell’industry, con una raccolta di 520 milioni di euro nel 2021, in crescita del 7% rispetto al 2020, caratterizzato dalla frenata degli investimenti. Il mercato degli ebook, schizzato a 100 milioni di euro (+35%) con la pandemia (e la chiusura delle librerie) quest’anno sarà invece in calo dell’8%.