Prendiamo una delle composizioni musicali più famose e suonate del mondo, come le Quattro Stagioni di Vivaldi, e proviamo ad attualizzare lo spartito modulando le note sulla base dei dati climatici reali.
Ecco The [Uncertain] Four Seasons, progetto globale volto a sensibilizzare i leader internazionali sull’impatto dei cambiamenti climatici, ideato dalle agenzie Akqa e Jung von Matt, in collaborazione con la Sydney Symphony Orchestra, il compositore Hugh Crosthwaite e il Climate Change Communication Research Hub della Monash University.
Il progetto vuole far sperimentare attraverso la musica un futuro in cui il riscaldamento globale ha prevalso e le stagioni sono state sconvolte.
Da qui l’invito a impegnarsi seriamente durante la prossima conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, a novembre 2021. Prendendo le mosse dalla prima esecuzione dell’opera avvenuta ad Amburgo nel 2019, quando per la prima volta sono stati fusi i dati del clima con le note, il progetto vuole ora invitare le principali orchestre sinfoniche del mondo a suonare la propria personale variazione, basata sui dati locali.
Un algoritmo ha generato i nuovi spartiti – che abbondano di dissonanti – partendo dalla composizione originale, alterata tenendo conto dei cambiamenti nelle piogge, nella biodiversità e negli eventi atmosferici estremi come delineato nel report IPCC.
Sul sito dedicato sono presenti anche gli spartiti creati per l’Orchestra Filarmonica della Fenice, l’Accademia Filarmonica Romana, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, I Pomeriggi Musicali di Milano e l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
La prima a partire è stata la Sydney Symphony Orchestra nell’ambito del Sydfest, con un concerto che si tenuto il 12 e 13 gennaio.