Con oltre 3 milioni di views, i risultati organici ottenuti dalla prima campagna di Corepla su TikTok hanno sorpreso la stessa agenzia Intarget che ha realizzato il progetto #DifferenziaConCorepla per conto del consorzio
Lanciata con l’obiettivo di sensibilizzare i 16-24enni sui temi della raccolta differenziata e del riciclo degli imballaggi di plastica, l’operazione ha coinvolto 7 tiktoker caratterizzati da stili di comunicazione diversi per coinvolgere il più ampio spettro della GenZ con 10 brevi video.
“Abbiamo ideato strategia, creatività, coordinamento e adv per aiutare Corepla a comunicare su una piattaforma che ad Aprile contava +151% rispetto al dicembre precedente, nella sola Italia. Parliamo di un social che diventa importante presidiare se il messaggio deve arrivare a un pubblico giovane, ma difficile da raggiungere perché molto selettivo”, ha commentato Nicola Tanzini, CEO e founder di Intarget.
I RISULTATI. Dopo la prima settimana, la campagna aveva totalizzato 3,8 milioni di video views, a fine campagna le views sono state 5,4 milioni e l’engagement rate ha sfiorato il 10%, portando le interazioni a 479,2k.
“La campagna #DifferenziaConCorepla è stato un esempio di come un’organizzazione, se ha il coraggio di innovare, possa raggiungere un pubblico nuovo, in un luogo nuovo, con il linguaggio giusto e un contenuto in grado di fare la differenza. Nonostante abbia avuto anche una spinta adv, quello che ci ha sorpreso sono i suoi risultati organici: partita il 19 luglio su TikTok, la campagna ha raggiunto organicamente oltre 3 milioni di views”, racconta Raffaella Pierpaoli, Head of Social Media di Intarget.
Pierpaoli ritiene molto buoni i dati in generale, ma dice che lo sono ancora di più “se si pensa che le interazioni sono venute da un pubblico in genere difficile da raggiungere, al quale è stato portato un messaggio serio e impegnativo: come differenziare correttamente la plastica”.
MENO PREGIUDIZI E LUOGHI COMUNI. L’Head of Social Media di Intarget sottolinea anche il tenore dei commenti ai video, frasi come “ecco a cosa dovrebbero servire i social” e “potresti fare più video così?” che riflettono una reazione positiva “a un contenuto serio, facendo cadere in questo piccolo contesto tanti pregiudizi e luoghi comuni, dimostrando che anche su TikTok, se gli stimoli sono di qualità, la reazione può essere altrettanto qualitativa”, aggiunge Pierpaoli. “Se vogliamo mantenere una relazione costruttiva tra un brand e il proprio pubblico, dobbiamo caparbiamente continuare a interrogarci, farci domande e cercare di capire meglio chi sono e come evolvono i nuovi consumatori. Coinvolgere i tiktoker e utilizzare il loro registro linguistico per parlare alla Generazione Z – loro coetanea -, raggiungerli nelle proprie aree di confronto e di scoperta del mondo, ha permesso di far cadere le barriere tradizionali portando un contenuto educational in una piattaforma di entertainment”.
I creators di TikTok sono stari selezionati con la collaborazione di CreationDose.