Il progetto editoriale Osservatorio Civic Brands nato dalla collaborazione tra Ipsos Italia e Paolo Iabichino ha iniziato a produrre alcune osservazioni sulla discussa nuova normalità.
I numeri dicono che solo il 7% si sente pienamente dentro questa nuova fase, il 31% vede il peggio alle spalle e il 59% cerca di capire giorno per giorno l’evolversi della situazione.
Restano una serie di già note preoccupazioni – per la salute, le persone fragili, la condizione economica individuale -, la voglia di tornare alla vita di sempre (36%) e la speranza di veder cambiare il mondo sul piano ambientale (27%). In questo contesto, alle marche oggi le persone chiedono un passo avanti: grati per vicinanza ed empatia dimostrate nella fase acuta, i consumatori desiderano vedere racconti di marca che accompagnano il ritorno alla normalità. C’è però un’eredità importante della crisi: il 51% degli italiani ritiene che una marca che non agisca oggi concretamente in tema di sostenibilità ambientale non può avere un futuro.
Per l’Osservatorio Civic Brands è quindi il momento di tornare a far perno sulla propria storia e i valori di aziende e brand, meglio se ci mettono la faccia imprenditori e manager, che per il 53% degli italiani hanno la responsabilità di far sapere al pubblico come la pensano e cosa intendono fare. La polarizzazione delle opinioni si sta riflettendo anche sui brand, dato che il 46% dice che non comprerebbe un prodotto di un’azienda che ha preso pubblicamente una posizione non condivisa su un tema sociale culturale e politico, il 37% che il comportamento delle marche influenza le scelte d’acquisto e il 35% dichiara di aver smesso di comprare prodotti o servizi perché deluso dal comportamento sociale, culturale o politico di brand e azienda.