A fine anno gli investimenti in programmatic advertising cresceranno del 13% rispetto al 2018
A fine 2019 gli investimenti in programmatic advertising sfioreranno i 600 milioni di euro con un incremento del 13% rispetto al 2018. Il video continua ad essere protagonista con oltre il 50% di share tra i formati adv. E’ quanto emerge dal Programmatic Marketing Forecast 2019 di Zenith.
La filiera tecnologica del programmatic vede una netta leadership di mercato da parte di Google, sia per la parte demand che supply, con gli altri operatori che puntano su innovazione e integrazione dei propri asset distintivi, per conquistare quote di mercato. In primis si pensi ad Amazon, che fa leva sulle proprie capacità di targeting o Verizon che forte della sua riorganizzazione a livello global e degli asset di contenuti, si sta facendo spazio sul mercato.
Non mancano innovazioni e sfide anche lato supply, dove le piattaforme principali ed emergenti si sfidano a colpi di innovazione ma con un fattore comune: quello di riuscire a dare ai publisher da una parte e ai buyer dall’altra, servizi per controllare al meglio la supply chain.
“Il programmatic cresce perché crea valore – commenta Andrea Di Fonzo, ceo di Zenith Italy -. Valore in efficienza ed efficacia. Oggi discutere se fare o meno programmatic è anacronistico, discutiamo piuttosto sul come farlo. Dopo eccessi del passato che ne hanno minato la credibilità, oggi ci sono tutti gli elementi per garantire ai clienti la totale trasparenza e la dimostrazione tangibile che funziona meglio di forme tradizionali, come dimostrato dai numeri”.
A livello globale, nel 2020 il 69% di tutti i media digitali verrà negoziato in programmatic, rispetto al 65% di quest’anno. L’importo totale speso relativo al programmatic supererà per la prima volta i 100 miliardi di dollari nel 2019, raggiungendo i 106 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, e salirà a 127 miliardi di dollari nel 2020 e 147 miliardi di dollari nel 2021, quando il 72% dei media digitali sarà in programmatic.
La crescita della spesa programmatica sta rallentando, passando dal 35% del 2018 al 22% del 2019, e si prevede che varrà il 19% nel 2020 e il 16% nel 2021. Il programmatic si trova di fronte a sfide che devono essere risolte prima che le aziende investitrici, gli editori e i consumatori possano realizzarne il vero potenziale.
Il Regno Unito e gli Stati Uniti sono i mercati programmatici più avanzati in termini di quote di mercato dei media digitali, dove, rispettivamente, l’87% e l’82% dei media digitali saranno pianificati in programmatic nel 2019. Entro il 2021, la Danimarca, la Francia e la Germania si uniranno a loro per avere in programmatic oltre l’80% dei media digitali.
Gli Stati Uniti sono di gran lunga il più grande mercato programmatico per spesa pubblicitaria, per un valore di 67 miliardi di dollari quest’anno, che rappresentano il 64% dell’advertising globale in programmatic, guidandone la maggior parte della crescita. Si prevede che il contributo degli Stati Uniti passerà al 56% della nuova spesa in programmatic globale nel 2020. La Cina è seconda con 10 miliardi di dollari nel 2019, seguita dal Regno Unito con 7 miliardi di dollari.
Il programmatic rappresenterà solo il 30% della spesa per i media digitali in Cina quest’anno, ma si prevede che salirà al 41% nel 2021, quando la spesa in programmatic raggiungerà i 16 miliardi di dollari.