Sul palco di Cannes Lions John Legend discute con Marc Pritchard di P&G sul potere della creatività e dei brand di cambiare le percezioni
Cosa accadrebbe se reimmaginassimo la creatività per reinventare il mondo dell’advertising? Esordisce così Marc Pritchard, Chief Branding Officer di P&G, al seminario di Cannes Lions dal titolo “Reimagine Creativity Through Love and Humanity”. Con lui sul palco, insieme alla giornalista Katie Couric, c’è il cantante, compositore e produttore John Legend, con cui P&G ha da poco stretto una partnership creativa.
Il punto di partenza per Marc Pritchard è che il mondo della pubblicità ha un problema che non può più ignorare: 7 persone su 10 dicono di trovare gli spot pubblicitari noiosi.
“Le persone ci stanno dicendo apertamente che la pubblicità deve cambiare” – ha detto il CBO di P&G – gli spot devono riflettere il mondo vero, quello che le persone sono davvero. Noi cerchiamo partnership con persone che credano nell’inclusione, non solo davanti ma anche dietro la telecamera. Ecco perché per noi questa partnership creativa con John è così importante. Lui è cantante e producer, ma è anche figlio, marito e padre. Semplicemente incarna umanità in tutto ciò che fa.”
E alla domanda della Couric al cantante su come mai abbia deciso di legare la sua immagine a quella di un brand come P&G, John Legend risponde “Perché innanzitutto loro hanno il potere di diffondere messaggi sociali, hanno i budget ed è giusto che li investano per raccontare ai consumatori storie di amore e umanità. La creatività deve andare in questa direzione, prosegue, “perchè come consumatori pensiamo già al valore del brand per i cui prodotti spendiamo i soldi. Vogliamo un mondo dove ci siano più empatia e umanità e i come consumatori vogliamo avere a che fare con brand che credono in questi valori.”
In sala viene poi proiettato lo spot dove John Legend, insieme ad altri padri, cambia il pannolino a suo figlio cantando nello spot di Pampers per P&G. L’obiettivo è rompere gli stereotipi, quelli che fanno ancora parte di quello che la pubblicità mostra, mentre la realtà ormai sta cambiando.
“Il lavoro che le aziende stanno facendo contro molti stereotipi di genere è davvero importante – dice la Couric – di fatto i brand stanno colmando un vuoto lasciato dai media e dalle istituzioni. ”
Il panorama nel quale le aziende si muovono è cambiato completamente e sono anche cambiati i modi in cui le persone fanno le cose più tradizionali.
L’inclusione passa dalla discussione, non dall’ignorare comportamenti che non rispecchiano più la maggioranza della società.
Per John Legend far finta di nulla per contrastare questi stereotipi non è solo inutile ma anche dannoso ed è dovere di un brand esprimere chiaramente i propri valori. “Bisogna parlarne – dice – è nostro compito attivare una conversazione perché non siamo d’aiuto a nessuno se non li affrontiamo i preconcetti apertamente.”
Le persone cercano brand il cui focus sia cambiare il mondo. Ora è il momento per la creatività di passare al next level attivando davvero il cambiamento e mettendo la propria voce a servizio del bene comune. Solo così i brand potranno essere vero driver per il miglioramento della società oltre per la loro stessa crescita.