Il metro di valutazione di giurie e presidenti ha premiato con i Grand Prix per le tre categorie Craft – Film, Industry e Digital – rispettivamente i lavori del New York Times (Final Cut e Droga 5), Nike (Momentum Worldwide) e Carlings (Virtue Copenhagen).
Film Craft
Unanime la giuria presieduta da Rebecca Skinner, Managing Director / Executive Producer di Superprime Films, nell’assegnare il GP Campaign ai 5 soggetti della campagna del NYT, “un lavoro che lancia un messaggio estremamente importante”, con “un’idea fluida e forte allo stesso tempo”, in cui tutto, dai testi al sound design alle immagini, è di altissimo livello: un mini-diario per fotogrammi (per la maggior parte di repertorio) in cui il suono e lo scorrere avanti e indietro delle parole racconta come nascono le grandi inchieste giornalistiche, fatica, ricerca, tempo e risorse che poco hanno a che fare con l’immediatezza del digital e dei social.
“Forse è stato facile sceglierlo, ma il lavoro del NYT si è imposto per la sua forza e la capacità di raccontare quanto lavoro ci sia dentro ogni grande inchiesta giornalistica”, ha commentato Skinner.
Industry Craft
Decisione combattuta per la giuria presieduta da Trevor Robinson, founder e Executive Creative Director della britannica Quiet Storm che ha assegnato il GP, dopo controverse discussioni, al progetto di Nike ‘Just Do It – HQ at the Church’: una chiesa abbandonata, recuperata e restituita dalla comunità agli adolescenti in una zona particolarmente violenta di Chicago, dove non si celebrano messe ma combattute partite di basket, sottraendo alla strada giovani altrimenti senza altra prospettiva. Robinson ha confessato anche “una forte identificazione” per esser cresciuto anche lui in un quartiere simile e ribadito “grande rispetto per Nike” praticamente invisibile in tutto il racconto.
Digital Craft
“Categoria intrigante, quasi misteriosa, tanto ampia da rendere difficile giudicare correttamente cosa lo sia o meno, ma è stata la capacità di sorprendere a guidare il nostro giudizio”, ha detto Rei Inamoto, founding partner di Inamoto & Co., presidente della giuria Digital Craft che ha premiato con il GP il progetto del brand e retailer di moda Carlings ‘adDress the Future’. Per il GP c’erano altri 3 o 4 lavori meritevoli, ha aggiunto Inamoto spiegando che la vittoria è andata al “lavoro più controverso, forse, ma anche più stimolante intellettualmente”.
‘adDress the Future’ affronta due dei temi più importanti oggi, lo spreco (in questo caso di abbigliamento fast fashion) e la pervasività dei social media offrendo la possibilità di indossare e mostrare sui social collezioni di moda praticamente infinite perché virtuali.