Ad aprile gli investimenti pubblicitari in leggero calo. Per l’andamento dei prossimi mesi decisiva la situazione politica
Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il mese di aprile leggermente in negativo, -0,5%, rispetto allo stesso periodo del 2018, portando la raccolta nel quadrimestre in parità. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT), l’andamento nel periodo gennaio – aprile si attesta a -3,9%.
“Nei primi quattro mesi dell’anno, il mercato rimane fermo intorno allo zero, in linea con quanto avveniva ad aprile 2017, quando infine l’anno si chiuse in crescita del +1,5% – spiega Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen -. Il confronto con il 2017 è significativo per spiegare il trend attuale e prevedere l’andamento dei prossimi mesi: seppur caratterizzato da un clima di incertezza e dall’assenza di eventi di particolare richiamo mediatico, il mercato degli investimenti pubblicitari nel 2017 chiuse comunque con una crescita, seppur modesta”.
Relativamente ai singoli mezzi, la TV cala nel singolo mese del 4,7% e chiude il quadrimestre a -3,2%.
Sempre in negativo i quotidiani, che ad aprile perdono il 6,9%, consolidando il periodo cumulato gennaio-aprile a -10,8%. Stesso andamento per i periodici, sia nel singolo mese che per il quadrimestre, con cali rispettivamente del 16,2% e 14,2%.
In negativo la radio, che cala del 2,5% ad aprile e chiude il quadrimestre quasi in parità (-0,4%).
Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising nel primo quadrimestre dell’anno chiude in positivo a +8,5% (+1,2% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet).
Cinema e GoTv sono in crescita rispettivamente del 27,4% e 4,2%. In negativo l’outdoor (-6,2%) e il transit (-1,2%).
Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 10 in crescita, con un apporto di circa 50 milioni di euro. Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti. Alla buona performance di tempo libero (+12,3%), farmaceutici (+5%) e finanza (+15,5%), si contrappongono i cali di cura persona (-9,6%), automobili (-11,0%) e telecomunicazioni (-16,8%). Tra gli altri settori che contribuiscono alla crescita si segnala il buon risultato in termini di investimenti pubblicitari di servizi professionali (+15,8%), giochi e articoli scolastici (+10,6%) e informatica / fotografia (+97,6%).
“Anche quest’anno, l’attuale crescita zero del mercato pubblicitario dovrebbe spostarsi in terreno positivo alla fine dell’anno: l’entità della crescita dipenderà anche da quanto succederà politicamente nei prossimi mesi, sia nei rapporti con l’Unione Europea, sia negli equilibri di Governo – conclude Dal Sasso -. Si tratta di variabili che significano minore o maggiore stabilità per i mercati e quindi per le imprese che investono. Il traguardo che abbiamo previsto, in funzione della situazione attuale, è una crescita dello 0,8%, con andamenti molto differenti tra i mezzi e tra i settori”.