La società punta ora a una crescita a livello internazionale
“ll 2018 è stato il migliore dall’inizio della storia di H-Farm e sicuramente il più importante della fase post IPO”. Con queste parole contenute in una lettera agli azionisti il fondatore e presidente Riccardo Donadon ha presentato i risultati 2018 e le nuove sfide della struttura.
La società trevigiana nel 2018 ha superato i 50 milioni di valore della produzione e per la prima vota ha raggiunto un Ebitda gestionale positivo.
Il risultato è stato raggiunto nonostante il ritardo nella partenza del progetto di costruzione del Campus, che nei piani iniziali doveva essere aperto e inaugurato per l’autunno del 2018, e che poi è stato fatto slittare di un biennio con conseguenti problemi che hanno comportato impatto di costi, focus, energia e tempi molto più ampi di quanto inizialmente preventivato.
H-Farm conta oggi più di 700 persone e l’area Innovation, che supporta le aziende nell’implementazione di processi digitali, conta oltre 340 persone con un fatturato che ha superato i 40 milioni, ovvero un incremento di circa il 15% anno su anno e di circa l’80% sul 2015, su cui la forte attrattività nel campo internazionale ha portato clienti come Adidas, Lufthansa, Volkswagen e grandi gruppi del mondo della moda come Lvmh, Bering. Per il 2019 la società si aspetta dall’espansione internazionale di quest’area una crescita di fatturato.
Cresce anche la divisione Education: le 4 H-International School situate nel Nord Italia contano 882 bambini a cui si aggiungono gli studenti dei percorsi universitari e professionali.
Nella lettera un accenno anche al business nel settore start up: “Abbiamo un portafoglio importante, non concentrato né in termini di segmento di mercato né di nazionalità. Molte azioni sono state attivate nel corso dell’anno, tra cui l’exit totale da Depop che ha generato una plusvalenza di 4,6 milioni, con un ritorno pari a 6 volte l’investimento iniziale. A primavera abbiamo valorizzato Travel Appeal con una cessione delle quote in secondario nell’aumento di capitale e realizzando un milione; infine due fusioni, di Sellf con Force Manager e di Antlos con Sailogy, con il risultato di aver incrementato la nostra presenza sullo scenario internazionale. Abbiamo un portafoglio di startup mature con innumerevoli azioni in corso volte alla sua valorizzazione”.