L’intervento del chief digital officer Marco Magnaghi sul tema del futuro dell’advertising
Wavemaker ha partecipato in qualità di official partner all’appuntamento di Wired Trends 2019 dedicato ai Media, che si è tenuto ieri presso il Milano LUISS Hub, nell’ambito della partnership con Wired iniziata nel giugno scorso e articolatasi in una serie di contributi originali firmati dal team di Wavemaker, pubblicati su Wired.it nella sezione Il futuro dei Media e dedicati a spiegare come tecnologia e rivoluzione digitale hanno profondamente cambiato le imprese e la loro relazione con il consumatore, con radicali conseguenze anche nell’area della comunicazione.
Marco Magnaghi, chief digital officer del centro media di GroupM, nel suo intervento ha ricordato che i trend cui si sta focalizzando sempre di più l’attenzione sono riconducibili a tre ambiti: Intelligenza Artificiale, Realtà Virtuale e aumentata, Voce.
Tuttavia per la maggior parte delle aziende essi rappresentano strumenti ancora lontani dall’essere sviluppati, in quanto corrispondono ad uno stadio di adozione piuttosto avanzato nel percorso di digital transformation delle organizzazioni . Per la maggior parte delle aziende la priorità per il 2019 è quella di consolidare le competenze digitali come dati, programmatic e creatività “digital first” e solo successivamente adottare gli strumenti più evoluti sopra citati che coincidono con i “trending topic” di cui tutti parlano.
Le aziende devono oggi adottare approcci di marketing che siano sempre più precisi e personalizzati: grazie alla digitalizzazione dei comportamenti è possibile ricostruire le traiettorie e le preferenze delle persone, pur rispettando l’anonimato del singolo individuo, e predisporre i mezzi di comunicazione, prevalentemente digitali, che si attiveranno nel momento, nel luogo e nella circostanza e con il messaggio più adatti a rispondere a una specifica esigenza. Il precision marketing è la nuova disciplina che mette assieme dati, tecnologia, contenuti, per riconoscere i singoli comportamenti e offrire una esperienza personalizzata che varia momento per momento. Il punto di partenza è il digitale, che sta però contaminando tutti i mezzi. Anche radio, televisione e affissioni digitali, in parte già oggi e sempre di più in prospettiva, potranno proporre con precisione il loro messaggio in virtù della profilazione degli utenti, dei luoghi e dei fattori esterni.
“Per la prima volta dalla nascita del marketing le aziende, anziché plasmare o indirizzare comportamenti attraverso una comunicazione unidirezionale e dogmatica, si trovano ad “inseguire” un consumatore potenziato dalla rivoluzione digitale. E’ questo il momento di abbracciare le soluzioni che la stessa tecnologia rende disponibili ed evolvere rapidamente il modo di fare Marketing per rispondere efficacemente e con precisione alle aspettative del nuovo consumatore, che la tecnologia stessa ha reso iper connesso, consapevole ed estremamente esigente – ha detto Magnaghi -. La collaborazione con Wired – che ha visto la partecipazione di Wavemaker anche all’interno dell’ultimo numero dell’anno di Wired dedicato a “Le parole del Futuro”– è nata grazie all’affinità tra l’agenzia di nuova generazione – che si posiziona alla confluenza tra Media, Content & Technology – e il brand editoriale che, grazie alla sua unicità e autorevolezza, più di ogni altro in Italia ha lo sguardo aperto sul futuro e si rivolge a un pubblico eterogeneo ma sensibile a questi temi.
“E soprattutto dalla volontà che ci accomuna di raccontare e interpretare l’innovazione – continua Francesco Riccadonna, general mamager di Wavemaker -. In questo contesto Wavemaker ha parlato di innovazione dalla prospettiva dei media, con un focus particolare sulla tecnologia, con l’obiettivo di offrire una visione attuale e aggiornata sulle tendenze del futuro. “Future Maker” è infatti ciò che oggi vogliamo essere per i nostri clienti, aiutandoli ad affacciarsi ad un futuro che non è più così lontano”.